La vittoria sullo Spezia, seguita da quella del Torino sul Cagliari, ha regalato alla Fiorentina una enorme boccata d'ossigeno, con la zona retrocessione ora lontana 10 punti, in attesa della partita del Parma di oggi a pranzo. La tranquillità di classifica è quanto serve, e servirà, alla società viola per poter ragionare concretamente di futuro, doveva accadere anche la scorsa stagione ma lo stop imposto dal Covid e una situazione rimasta delicata fino a 20 giorni dal termine del campionato non permisero al club di avere per tempo le idee chiare. Stavolta invece, se soprattutto la squadra di Prandelli darà un minimo di continuità al 3-0 di venerdì, di tempo ce n'è perché ancora siamo a febbraio e la prossima estate avrà una struttura più normale per potersi preparare.

Inoltre, a fine giugno scadono ben quattro contratti di primaria rilevanza: quelli dei 3 allenatori a libro paga e anche quello del ds Pradè. L'occasione per un reset, se in quella direzione si volesse andare, c'è tutta, senza bisogno di licenziare nessuno ma semplicemente lasciando scadere gli accordi. A decidere sarà ovviamente Rocco Commisso in prima persona, soprattutto da quando rimetterà piede a Firenze: secondo La Nazione c'è anche una data previsionale, che è quella di metà marzo. E' allora che potrebbe iniziare a nascere la nuova Fiorentina.


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