Il centrocampo è il reparto più importante di qualunque squadra. Quello della Fiorentina ha indubbio valore ma, i titolari, non hanno dimostrato di essere idonei per giocare insieme.

Pulgar e Badelj sono due registi adatti come perni centrali in una mediana a tre oppure in coppia in un centrocampo a due. Insieme, in un 4-3-3 o in un 3-5-2, non possono coesistere perché il cileno non ha il passo (non è per l’appunto una mezz’ala) e se poi accanto a lui c’è un calciatore così flemmatico, di poca forza e costantemente indietro fisicamente come Badelj, il risultato non può che essere negativo.

Castrovilli invece, pur facendo il terzo, ha compiti più offensivi e spesso va in sostegno agli attaccanti, in un ruolo molto simile a quello di un trequartista. Se mettiamo tutti e tre insieme, come abbiamo visto in questi mesi, il mix che ne viene fuori non porta da nessuna parte.

Benassi ha l’unicità di sapersi inserire e trovare la via del gol e fa scalpore come Montella lo abbia utilizzato col contagocce, visti i numeri dell’ex Torino in questi due anni e mezzo a Firenze. Zurkowski, Eysseric, Dabo e Cristoforo non si sono praticamente mai visti, vedremo se con Iachini e/o col mercato in arrivo ci saranno cambiamenti su questo fronte.

Tirando una riga possiamo assolutamente dire che il centrocampo della Fiorentina è stato mal costruito, non ci vuole la scienza per capirlo. Con l’avvento del nuovo allenatore vedremo come verrà sistemata la mediana viola che potrebbe anche rimanere così con lo spostamento magari di Castrovilli come trequartista e Pulgar-Badelj titolari in coppia in un 4-2-3-1 (che però taglierebbe Benassi).

L’auspicio è che dal mercato di gennaio arrivino dei rinforzi di un certo spessore, che possano rimpolpare un reparto troppo importante e decisivo per lasciarlo così com’è.

GIACOMO TRAMBUSTI


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