Facciamo un passo indietro e torniamo alla conferenza stampa di sabato di Rocco Commisso. Il tycoon americano, nel giorno del primo anniversario da presidente della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa direttamente dagli Stati Uniti. Tra i molti temi toccati dal numero uno viola, quello più gettonato è sicuramente relativo allo stadio. Tramontata ormai l’ipotesi della Mercafir, al momento sono sostanzialmente due le ipotesi: un restyling approfondito dell'Artemio Franchi o la costruzione di un nuovo impianto a Campi Bisenzio.

In tal senso, Commisso ha voluto dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Nella testa del presidente della Fiorentina l’ipotesi di rimanere all'interno dei confini di Firenze è ancora la preferita. Se restyling dovesse essere, la richiesta di Rocco è di poter modificare il Franchi senza dover sottostare ad alcun vincolo da parte della Soprintendenza. La speranza della Fiorentina è che all’interno del Decreto Semplificazione ci sia anche un provvedimento che aiuti le società a superare la burocrazia. In tal caso, potrebbe arrivare l’aiuto di Matteo Renzi, che nei giorni si era espresso a favore di Commisso e che proprio quest’ultimo ha ringraziato nella conferenza di sabato.

Altrimenti, se i paletti da superare fossero così invalicabili, il tycoon americano si troverebbe costretto a buttarsi a capofitto sull'ipotesi Campi Bisenzio. Nelle prossime settimane le parti si siederanno ad un tavolo per buttare già la prima bozza del progetto. La Fiorentina ha opzionato i terreni della famiglia Casini, una sorta di pre-accordo che assicurerebbe alla società viola una sorta di piano B nel caso intorno al Franchi non cambiasse niente rispetto al presente. Un occhio a Firenze e l'altro a Campi, così Commisso gestirà la vicenda relativa allo stadio. Nella speranza, prima o poi, di poter sbloccare una vicenda che ha ormai stufato tutti.


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