Un leone in gabbia
Nemmeno nella partita in cui è assente, per squalifica, Franck Ribery, Vincenzo Montella, ha scelto di schierare in campo dal primo minuto Dusan Vlahovic, preferendogli un Boateng non solo fuori forma, ma anche fuori ruolo, in un 3-5-2 che non gli appartiene.
L’attaccante serbo è entrato sull’uno a uno, ad un quarto d’ora dalla fine, dimostrando ancora una volta grande voglia, cattiveria agonistica e fame. L’ex Partizan ha subito dei falli che hanno fatto salire e rifiatare la squadra (cosa che non è nelle caratteristiche di Prince), ha fatto sponde e movimenti che hanno messo in difficoltà i difensori del Sassuolo (rispetto alla staticità del Boa) e ha creato anche un’occasione da gol, che Castrovilli ha concluso centrale.
Il classe 2000 non vede l’ora di segnare la sua prima rete in serie A e ce la sta mettendo tutta, in quei pochi minuti che il tecnico viola gli concede, per far vedere di che pasta è fatto. Si perché, escludendo i novanta minuti all’esordio contro il Napoli, Vlahovic ne ha racimolati solamente ottantacinque (compreso il match di Coppa Italia contro il Monza nel quale tra l’altro segnò una doppietta da subentrato), non giocando mai da titolare.
Il bisogno che ha la Fiorentina di un centravanti, ancor di più quando è assente Ribery, è sotto gli occhi di tutti, e insistere su un Boateng, il quale in questo momento non è in grado di giocare dall’inizio, per escludere il numero ventotto viola, sembra una mossa decisamente forzata.
Il ragazzone serbo ha dimostrato ancora una volta di tornare molto utile a Vincenzo Montella, adesso non resta che vedere se l’aeroplanino lo prenderà maggiormente in considerazione rispetto a questi primi due mesi di stagione.
GIACOMO TRAMBUSTI
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