Vero, a Genova la Fiorentina è stata sfortunata. Ma anche poco precisa. Non può essere un caso se la squadra viola, spesso e volentieri, davanti non è cinica. Ci permetta Simeone, che si regala il ‘coraggio’ di zittire il Franchi, di dire che certi gol in Serie A non si possono sbagliare. C’è poco da sorridere, dopo una rete del genere fallita. Ha ricordato quello di Pazzini a Siena, ma forse è stata anche peggiore.

Vedendola da un altro punto di vista, la squadra di Pioli ha fatto vedere di essersi almeno in parte ritrovata. Carattere, forza, intensità. Ma anche una bella manovra e un bel gioco a Marassi, almeno fino ai trenta metri. Poi sia Chiesa (ancora una volta un trascinatore) che l’argentino non hanno trovato la via del gol. Fortunati i grifoni, molto bravo il portiere. Pioli ha ragione quando dice che con quattro punti in più la Fiorentina avrebbe una classifica molto diversa. Anche con quattro punti in meno, però. Ragionare così, da sempre, sa di poco, soprattutto nel calcio, dove contano gli episodi, lo stato di forma dei singoli, le decisioni arbitrali. Ogni squadra può avere da recriminare su qualcosa. L’unica classifica che conta è quella ufficiale: non quella della sfortuna, dei torti arbitrali, dei legni colpiti.

Adesso il mercato, con la sensazione che accadrà molto. Molto a livello di movimenti, non di soldi spesi. Occorrerà come al solito fantasia, un pizzico di fortuna e idee chiare per rinforzare questa squadra. Soprattutto in attacco dove Pjaca ha fallito, e con lui buona parte del mercato estivo che aveva fatto all in sulla fantasia e sulla bravura del croato. Senza di lui occorrerà ridisegnare qualcosa in attacco, puntare su un giocatore che possa davvero cambiare il volto offensivo della squadra. Nelle ultime ore c’è stata una nuova accelerata su Muriel e, sbilanciandoci, diciamo che sarà probabilmente lui il ‘colpo’ in entrata. Corvino ci lavora da tempo, il giocatore gradirebbe il ritorno in Italia e la destinazione Firenze.

Venti giorni di tempo per chiudere qualche operazione, per allenarsi nel bel clima di Malta e per rimettersi in carreggiata per l’Europa. L’obiettivo rimane il settimo posto: parola della proprietà, parola dei dirigenti. parola dell’allenatore. La classifica è corta, ma oggi i viola sono decimi. E sinceramente un po’ tutti si aspettavano qualcosa di più. Non basta e non può bastare.


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