Paura, timore, ma anche tanta voglia di lieto fine e tanta voglia di archiviare una stagione partita con determinate premesse e giunta al suo rush finale nel peggiore dei modi. E poi? Poi tutti si sono dati appuntamento, metaforico, virtuale ovviamente, al minuto dopo la fine dell'incontro tra Fiorentina e Genoa.

Da una parte c'è Diego Della Valle. Il proprietario del club viola dal 2002 ad oggi ha voglia di dire tutto "con chiarezza". C'è chi si immagina già il suo annuncio di cessione della squadra, chi invece, in maniera più cauta, crede che possa fare un annuncio, l'ennesimo, di rilancio di un progetto (se ha ancora un senso chiamarlo così) che sta vivendo una fase di stanca e di agonia. Una fase che dura dalla seconda stagione di Paulo Sousa in poi. Finora DDV se l'è presa coi contestatori, con il sindaco che non gli ha fatto fare lo stadio e la Cittadella Viola e ha detto che nessuno, nemmeno "lo scemo del villaggio" ha chiesto di voler acquistare la società.

Dall'altra parte ci sono invece i tifosi della Fiorentina, o per meglio dire tutti coloro i quali hanno deciso di rompere ogni tipo di rapporto con l'attuale proprietà. Anche loro sono in attesa del triplice fischio dell'arbitro. Sosterranno la squadra contro il Genoa, non faranno sciopero nemmeno per un tempo così come accaduto nei match precedenti, ma terminato l'incontro faranno capire nuovamente a chiare lettere che siamo arrivati alla fine dei giochi, sperando ovviamente che non ci debba essere una contestazione ancor più dura nei toni, a seguito di una delusione sportiva.

Una domenica di attesa, ma calda allo stesso tempo e questo a dispetto della pioggia e del freddo che abbiamo vissuto in questo maggio che è stato pazzo, sotto tutti i punti di vista.


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