Il calcio è un mix inebriante di calcoli e fantasia, di schemi provati fino alla nausea in allenamento e colpi di genio imprevedibili. Borja Valero e Franck Ribery sono stati in grado di interpretare entrambi i ruoli. Professionisti integerrimi e poeti del pallone.
La Fiorentina li ha salutati con un misero “grazie” via social. Società che si entusiasma per le undici gru contemporaneamente al lavoro per il centro sportivo, ma incapace di “pesare” il valore dei giocatori se non in milioni di euro.
Questa Fiorentina a stelle e strisce avrà senza dubbio doti imprenditoriali a noi sconosciute, ma risulta arida e distante dal cuore dei tifosi. Sulla pagina Facebook della società ogni frase è tradotta in inglese. Manca invece un “interprete” dei sentimenti di una città. A Firenze il calcio è un po’ diverso dal soccer.
Barone fa rimpiangere GNIGNI il che è tutto un dire… banda di incapaci ma a Rocco vanno bene solo gli yesman
Perché i giocatori sono diversi?
Già ti sei dimenticato Montolivo, Diarreardeschi e lo stesso Chiesa o quello che farà Milenkovic?
Oggi il calcio è questo, conta solo il dio quattrino. Si fa un contratto, ti pago e quando finisce il contratto ciao a tutti senza rimpianti.
Lo sbaglio lo facciamo noi ad affezionarci ai giocatori specialmente a qualcuno che magari in campo lotta più degli altri.
Commisso,…. VENDI!!!!
Il pesce puzza sempre dalla testa
GOBBISSO VATTENE