Sette mesi. Tanto è passato dal giorno del closing (cessione della Fiorentina) dai Della Valle a Rocco Commisso. E in questo lasso di tempo si sono viste molte cose e abbiamo potuto anche farci un'idea di chi ha acquistato la società e che tipo di programmi ci aspettano in futuro.

Cerchiamo di essere oggettivi e di analizzare in maniera lucida la situazione. Il primo elemento che balza agli occhi è che la Fiorentina viaggia a due velocità. C'è una Fiorentina fuori dal campo, che pensa alle infrastrutture, o asset, come vengono chiamati da chi usa un linguaggio molto più tecnico, che va ad una velocità elevatissima. Forse anche troppo alta per gli standard italiani. Da questo punto di vista riteniamo che la società sia inattaccabile, perché ha già trovato i terreni dove costruire il prossimo centro sportivo, li ha comprati e ha dato il via, laddove possibile, anche ai lavori. Non dimentichiamoci che sono decenni che si parla di questa opera che è altamente strategica per qualsiasi club che abbia intenzione di fare calcio in un certo modo.

C'è poi la questione stadio, anche questa affrontata fin da subito da Commisso in prima persona e anche dai suoi collaboratori. E qui qualche intoppo in più c'è stato, non derivante di certo dalla volontà della proprietà, ma da altri fattori: burocrazia italiana, voglia di protagonismo di certi personaggi, conflitti di interesse, conformazione territorio ecc... Comunque la voglia di arrivare fino in fondo anche in questa storia c'è, anche se il finale è ancora tutto da scrivere.

Va molto più piano la Fiorentina vista in campo. Finora il mercato approntato in estate è stato insoddisfacente; i giocatori che sono stati presi o sono risultati inutili o non hanno reso secondo le aspettative, tolti Ribery (fin quando non si è infortunato) e anche Caceres che ha retto molto bene l'urto. L'occasione per rimediare, almeno in parte, c'è ed è questo mercato invernale, sul quale tireremo le conclusioni il prossimo 31 gennaio. C'era comunque chi si aspettava risposte in tempi più rapidi di quelli che stiamo vivendo.

Commisso Fiorentina Spal 4

Fatte tutte queste considerazioni arriviamo ad un altro punto che, vivendo su internet, avendo lo strumento dei commenti a disposizione, e quindi avendo il "termometro del tifo" a portata di mano, ci è risaltato agli occhi. Non solo la luna di miele con Commisso, almeno per una parte della tifoseria, è già finita, ma registriamo anche molta cattiveria, gratuita e, consentiteci di dire, inutile nei confronti del proprietario della Mediacom e della struttura che è stata messa in piedi nel corso degli ultimi mesi. Voglio essere molto chiaro: criticare è un diritto sacrosanto, specie se le cose non vanno per il verso giusto (e nessuno può essere contento della posizione attuale della Fiorentina). E non abbiamo né interessi da difendere, né bistecche da mangiare (tanto per utilizzare un'espressione cara a qualcuno). Riteniamo solo che sia giusto dare del tempo ad una proprietà che si è appena insediata per capire se ha intenzione o meno di fare tutto quello che ha promesso. E' la storia che ci insegna che, dalle nostre parti, chi viene spodestato poi ha una grande voglia di rivalsa immediata, però, signori, a tutto c'è un limite. Cerchiamo di essere più obiettivi e non scadere nel ridicolo.

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