"La stranezza è che giochi a Milano contro l’Inter e vai via con una sensazione di amarezza per non aver portato a casa la vittoria. In altre occasioni un pareggio qui lo avremmo festeggiato alla grande". Il diesse della Fiorentina, Daniele Pradè l'ha chiamata "amarezza" subito dopo la partita di sabato, noi "leggero e fastidioso giramento di scatole", ma i sentimenti, le sensazioni sono simili.

La squadra torna dalla trasferta di Milano con un punto ottenuto in casa di una big di questo campionato come l'Inter, ancora in corsa per lo scudetto, eppure...Eppure c'è un qualcosa che non ti fa godere appieno per il risultato.

La Fiorentina ha costruito molto, specie nel primo tempo, è andata in vantaggio nella ripresa, ma ha retto solamente cinque minuti prima di prendere l'1-1. E poi ha avuto una colossale occasione al 93' per sbancare San Siro ma non è riuscita a sfruttarla. Se a questo aggiungi le vittorie della Roma e dell'Atalanta, dirette concorrenti per un piazzamento in Europa, ti accorgi che quel fastidio non solo non si è sopito tra sabato sera e domenica mattina, ma addirittura si è amplificato tra la sera della domenica e il lunedì mattina.

Sensazioni, per carità, e ovviamente di non tutta la tifoseria, ma di una parte, perché siamo convinti che ci sia chi abbia preso questo pari con grandissima gioia. E forse è anche giusto così, perché magari qualcuno si è ricordato anche da dove venivamo e in che condizioni eravamo nel mese di marzo del 2021. Solo che vorremmo finalmente che questa squadra facesse l'ultimo gradino che le manca, quello che si sale con una dote in più chiamata concretezza. Sarà possibile prima che questa stagione finisca?


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