E' tornato a parlare al TGR Rai Lorenzo Venuti, dopo lo sfortunato autogol di ieri che è costato alla Fiorentina la sconfitta contro la Juventus: "Il pianto è sintomo di amore perché ci tengo tanto e perché tanto volte preferisco togliermi qualcosa a me per darlo alla squadra perché ci tengo più di ogni altra cosa. Perdere una partita così mi ha fatto tanto male. Sono lacrime che da un certo punto di vista fanno anche bene, ci ricordano che ci sono ancora persone tanto legate ad una maglia e che darebbero tutto per essa. La qualificazione è aperta più che mai".

Poi ha proseguito: "È vero, ieri abbiamo perso ma lo abbiamo fatto con un autogol al 92’. Abbiamo fatto noi la partita, dovremmo essere arrabbiati se non ci fosse stata la prestazione. Se continuiamo così, di partite ne perderemo poche. Ho avuto tanto sostegno, in quel momento evidentemente ieri si sono immedesimati in me vivendo in prima persona la mia delusione e il mio dispiacere. Questo non può farmi altro che piacere e rendermi orgoglioso di essere fiorentina e di poter portare in alto il nome della città e di questo popolo. Ho sentito anche il presidente Commisso, mi ha detto che queste cose accadono a chi è in campo. Lo ringrazio per la vicinanza, come ho detto anche lui spero di vederlo al più presto qua insieme a noi: è sempre uno stimolo in più per far meglio. L’abbraccio di Vlahovic a fine partita? Fino a poco tempo fa Dusan era uno di noi. Sa cosa provo io per questa maglia e per questa città, credo che sia stato un gesto spontaneo e fatto con il cuore".


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