Il cammino di Vincenzo Italiano, per quanto sia assodato l'apporto di ossigeno e di vitalità che il tecnico italo-tedesco ha dato all'ambiente Fiorentina, resta sul totale equilibrio: sette vittorie, sette sconfitte, zero pareggi e, scherzo del destino, settima posizione in classifica. La formazione viola ha un cammino altalenante: l'assenza di pareggi mostra anche questo, e la sensazione è che la squadra viola abbia ottimi elementi in campo, un buon approccio e gestione della partita, ma che difetti di: sicurezza, serenità, lucidità, concretezza, e soprattutto maturità.

Prendendo ad esempio la gara di sabato, Empoli-Fiorentina (ma se ne potrebbero elencare altre con copione simile) possiamo notare come i viola abbiano dominato e gestito il mach fino al minuto 86, per poi vedersi ribaltare il risultato prendendo due gol in pochi minuti: questo non succede a una grande squadra, che in questo tipo di partite insidiose la chiude prima e poi riesce a gestirla. Contro il Milan la salvezza è stata la concretezza sotto porta e i quattro gol segnati, ma l'ingenuità difensiva rischiava di rendere vana l'impresa di Vlahovic & Co., prendendo tre gol evitabilissimi, uno dei quali allo scadere.

Se è vero che certamente gli innesti del mercato dii gennaio contribuiranno a dare solidità e sicurezza a una squadra ad ora incompleta, è vero anche che la Fiorentina deve fare tesoro di partite come questa: l'esperienza deve assolutamente insegnare ai viola a gestire meglio il vantaggio, a non fare errori grossolani in difesa e... a diventare grande, in parole povere. Almeno, se l'obiettivo è davvero quello dichiarato, puntare all'Europa.

 

 


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