Un colloquio. Sorridente e davanti a tutti, volutamente. Perché Vlahovic è diverso dagli altri e anche la Fiorentina di adesso è nella sostanza diversa da quella di prima. Decidono i calciatori, sempre, nel calcio di oggi, che abbiano un contratto o che non ce lo abbiano. Ma se sono blindati diventa tutto più difficile. E la Fiorentina con Dusan ha sbagliato in passato, è evidente.

Oggi, però, il clima rimane sereno. Le due parti si parlano, il rinnovo non sarà cosa facile ma non ci saranno musi lunghi, polemiche. I casi Toni, Bernardeschi, Chiesa per intendersi sul quale siamo già passati. Commisso e Barone, vogliono un gran bene a quel ragazzone che hanno lanciato in Serie A. Sul quale hanno puntato, anche quando in tanti dicevano che sarebbe stata una scelta sbagliata. Questo va riconosciuto. Poi l’abilità di Prandelli, la tenacia del serbo hanno fatto il resto.

Un perfezionista, uno che ha fame, uno che, ci scommettiamo, si migliorerà ancora. Candidandosi a diventare uno dei più forti attaccanti d’Europa. Questo ripete sempre, quotidianamente, ai suoi amici più stretti. Quest’anno, contratto o non contratto, rimarrà a Firenze. Poi si vedrà. Ma in quella chiacchierata a Moena ancora una volta è uscita fuori l’intenzione del giocatore di dare tutto per la maglia viola. Fino all’ultima goccia di sudore.

Intanto si continuerà a trattare; la frase del giocatore, “quando mi propongono il contratto, firmo”, d’altronde non può passare inosservata e non può che far piacere. Magari non siamo così lontani dal traguardo. O forse, questa volta, siamo davanti a persone maggiormente intelligenti e responsabili. I musi lunghi non sono mai serviti. Soprattutto quando si gioca in una piazza come Firenze. Soprattutto quando si ama quello che si fa: il calcio in questo senso. E Dusan è uno che vive per il pallone. Con il sogno di segnare ancora tanto, sotto la Curva Fiesole.


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