74 minuti: meno di un'ora e un quarto è il tempo servito a Roger Federer per battere Matteo Berrettini nel corso degli ottavi di finale del torneo più prestigioso del mondo: ovviamente stiamo parlando di Wimbledon. Per il tennista svizzero si tratta della vittoria numero 99 sull'erba inglese, mentre per il tennista romano (ma tifosissimo viola per via delle origini familiari paterne) non si tratta certo di un ridimensionamento. Oggi Federer è troppo per il 99% dei tennisti al mondo e quindi bisogna prendere la sconfitta in modo sereno.

D'altronde la vita di un tennista professionista è tutt'altro che semplice secondo il blog L'Insider e già aver avuto la possibilità di sfidare il proprio campione preferito sin da quando era bambino, avrà sicuramente reso felice Matteo. Federer non ha fatto sconti lasciando al tennista italiano soltanto 5 giochi: il punteggio si è infatti chiuso sul risultato finale di 6-1, 6-2, 6-2. Per la cronaca Federer ha concesso una sola palla break a Berrettini ed ha perso soltanto 11 punti al servizio.

Il tennista italiano invece ha commesso molti più errori del solito, alcuni anche molto banali, segno che anche l'emozione ha giocato un ruolo in questa sconfitta che comunque può servire da sprono per fare meglio la prossima volta.

Nonostante il divario netto e marcato che si è reso evidente nel corso del match, Matteo Berrettini ha un primato condiviso proprio con Roger Federer ed altri grandissimi del tennis come Djokovic, Sascha Zverev, Ljubicic, Roddick, Raonic e Philippoussis. L'italiano è infatti tra i tennisti capaci d vincere un torneo ATP senza mai perdere il servizio. Matteo ci è riuscito a Stoccarda e ci era già riuscito lo scorso anno a Gstaad. Una impresa non da poco visto che dal 1999 ad oggi, è accaduto soltanto in 21 occasioni, comprese le due che hanno visto protagonista il giovane talento italiano.

Al di là della prevedibile sconfitta, guardiamo anche i lati positivi dell'esperienza inglese di Matteo Berrettini: non era mai arrivato agli ottavi di finale di Wimbledon e probabilmente grazie a questo risultato, migliorerà ulteriormente la sua posizione nel ranking ATP che attualmente lo vede in ventesima posizione. Matteo è dunque attualmente il secondo miglior italiano in graduatoria dopo Fabio Fognini che troviamo al nono posto ma che a Wimbledon, oltre ad essere uscito dal torneo, ha fatto anche esternazioni piuttosto forti di cui però ha subito chiesto scusa.

Tornando a Matteo Berrettini, a soli 23 anni, con già tre tornei ATP vinti (un record per l'età in campo nazionale) ed importanti margini di miglioramento evidenti, il futuro non può che essere suo. E pensare che, vista la sua altezza (1 metro e 96 centimetri), da bambino stava per lasciare il tennis per passare alla pallacanestro. Solo l'opera di convincimento del fratello minore, anche lui tennista, lo ha spinto a non lasciare questa strada.

Come dicevamo in apertura, il tennista tifa Fiorentina. La passione per i viola nasce dalla famiglia paterna che ha le sue radici proprio nella città toscana. Il nonno seguiva spesso la squadra allo stadio e ha passato il tifo alle successive generazioni nonostante il trasferimento a Roma.

Matteo nel corso di una intervista, ha confermato la sua passione viola anche se non ha nascosto il fatto che con gli impegni nei vari tornei tennistici, a volte ha difficoltà a seguire tutte le partite. Berrettini ha anche detto la sua su Federico Chiesa, definendolo un gran talento e non nascondendo la speranza che rimanga alla Fiorentina, magari al centro del nuovo progetto che il fresco nuovo patron Rocco Commisso ha dichiarato di portare avanti con una programmazione a medio - lungo termine.

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