Pochi minuti in campo e poco spazio a disposizione. La gestione del centrocampo della Fiorentina potrebbe fare vittime illustri. In questo inizio di stagione sono stati diversi i giocatori a non trovare minuti a sufficienza in campo per un minimo di continuità. Senza contare che anche quello titolare, di centrocampo, un vero cuore pulsante non ce l’ha, affidandosi spesso a palle laterali e tanti passaggi in orizzontale. E così i vari Zurkowski, Duncan, Maleh, Bianco vengono usati con il contagocce, rischiando id fare peggio che meglio. Nascono dunque i dubbi di una rosa troppo folta lì in mezzo, senza contare l’indisponibile Castrovilli. La continua panchina a giovani come il polacco, l’ex Venezia (che di spazio ne ha avuto più degli altri) o il classe 2002 arrivato dalla Primavera non fa bene, assolutamente. Per Duncan, invece, non si tratta tanto di età, quanto di un giocatore che quando è stato chiamato in causa negli ultimi tempi si è sempre fatto valere in mezzo al campo, ma che è chiuso da maggiore qualità di calciatori come Bonaventura o Barak.

E qui casca, se mi passate il termine, l’asino. Di qualità in questo centrocampo se n’è vista davvero molto poca in queste partite, arrivando ad asciugare anche profili come quello dell’ex Milan o del neo acquisto arrivato dall’Hellas. Pensate cosa potrebbe succedere con le seconde linee. L’incolpevole Amrabat ci mette del suo, lottando come un leone, senza però la qualità e la visione che servirebbe in quel ruolo. Siamo alle solite, direte voi. Sì, siamo alle solite. Perché un problema è un problema. E rimane tale finché non viene risolto. A Italiano serve un regista. E forse girandosi in tribuna e guardando Pizarro (che era presente al Franchi ad assistere alla partita contro la Lazio), una lacrimuccia è scesa all’allenatore viola. L’altro nome non lo menzioniamo nemmeno. Che, come detto, non ci manca. I risultati son questi.


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