Bianco di nuovo al bivio. Una pedina ‘strategica’ con un futuro in bilico alla Fiorentina

Prima il prestito alla Reggiana, poi quello al Monza. Alessandro Bianco nelle ultime due stagioni ha proseguito il suo percorso di crescita personale lontano dalla Fiorentina salendo di categoria. Il classe 2002 piemontese era emerse come una delle pedine più interessanti del settore giovanile gigliato degli ultimi anni, ma ancora la Fiorentina non lo ha ritenuto all’altezza di avere una vera e propria opportunità nella rosa gigliata. Il centrocampista ha raccolto finora 14 presenze con la prima squadra viola, giocando tuttavia pochissimi minuti e soltanto in 3 occasioni da titolare.
Il centrocampista in cerca di un’occasione in viola
Bianco si sta allenando al Viola Park agli ordini di Pioli, in attesa di chiarire il proprio futuro con la Fiorentina. Contratto fino al 30 giugno 2026 con opzione fino al 2027, Bianco ad ottobre compirà 23 anni e si avvia ad entrare nel pieno della propria carriera. Non mancano le proposte da Serie B ed estero per il giocatore di Chisola, che ora dovrà decidere il da farsi assieme alla dirigenza viola. Il giocatore vorrebbe avere spazio e più continuità possibile e la sensazione al momento è che difficilmente potrebbe trovarli alla Fiorentina, nella quale attualmente potrebbe al massimo talvolta rientrare nelle rotazioni in mediana.
Una pedina strategica, ma la concorrenza…
Fagioli, Mandragora, Fazzini, Richardson, Ndour sono tutti calciatori che nelle gerarchie oggi partono avanti a Bianco, in attesa che la Fiorentina vada ad infoltire, integrare e migliorare la propria mediana con inserimenti volti a dare ancora più spessore. Bianco ha preso parte all’Europeo Under 21 con l’Italia ed ha caratteristiche diverse da tutti i centrocampisti viola; inoltre il classe 2002 è una pedina strategica, in quanto cresciuto nel settore giovanile gigliato, nel quale è approdato nel 2018. L’entourage è convinto che il giocatore possa giocarsi le proprie carte in viola ma al momento Bianco rimane in bilico e il giudizio di Pioli sarà inevitabilmente destinato a pesare.