Giovedì la Fiorentina se la giocherà. Sicuri di questo, abbracciati dal Franchi dopo la partita contro l’Udinese, a Basilea la squadra di Italiano giocherà, tatticamente, la partita che solitamente gli riesce meglio: all’attacco, senza calcoli, senza dover gestire.


Paradossalmente fosse finita 1-0 all’andata, i rischi sarebbero stati maggiori. Il Basilea in casa è una squadra ostica, ma non impossibile da battere. Ne ha prese sei di reti nell’ultima gara di campionato. Complice il turn over, sicuramente, ma forse anche una tensione che gli svizzeri non riescono a gestire nel migliore dei modi. Un gol di svantaggio, Praga non è impossibile. Anche se rimane il rammarico, per un vantaggio nella partita di andata gestito davvero male, da squadra che ancora non ha capito cosa sia l'equilibrio e la razionalità.


Giocheranno i migliori, ma la formazione non sarà facile. Chi tra Sottil, Gonzalez e Ikone? Uno rimarrà fuori, ma la scelta non sembra scontata. Con Cabral che dovrebbe esserci e con Brekalo che potrebbe rappresentare una carta a sorpresa magari a gara inziata. Solo a centrocampo le scelte sembrano fatte con Mandragora, Ambrabat e Bonaventura. Dietro Dodò, Biraghi, Igor e Milenkovic centrali. Con Quarta come alternativa. Italiano in questi giorni sceglierà gli undici che gli daranno maggiori garanzie, sia dal punto di vista tecnico che fisico. Privilegiando l’esperienza, perché al di la di tutto servirà anche quella per affrontare una partita che come pressioni non potrà essere come tutte le altre.


Poi ci si concentrerà sulla finale di Roma, sulla partita contro l’Inter. Ma quanto sarebbe bello arrivarci con un’altra finale in tasca? Una partita all’attacco, per poterci riuscire. Una partita cercando un rete subito, fin dai primi minuti, per indirizzarla nel miglior modo possibile. Questa squadra, nel bene e nel male, ha dimostrato di essere ‘pazza’ quanto basta per poter ribaltare anche questa difficile sfida.


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