Intervistato da La Nazione, tanti i temi toccati dall'ex dirigente della Fiorentina Giancarlo Antognoni: "Nella stagione 1981/82, ho vissuto il brutto dell’infortunio alla testa quando ho rischiato di morire, il bello del rientro in campo, il brutto di aver perso lo scudetto all’ultimo, il bello di aver vinto il Mondiale, il brutto di non aver potuto giocare la finale per infortunio. Il mio luogo del cuore a Firenze è Fiesole, perché la vedevo sempre dalla mia casa di San Domenico e mi piaceva andarci spesso a vedere Firenze dall’alto".

Poi ha concluso: "A differenza di altri come Baggio, Rui Costa e Batistuta, io sono rimasto".


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