Non si placa l'amarezza di Giancarlo Antognoni, ancora fresco di commiato dalla Fiorentina, per decisione del patron Rocco Commisso. L'Unico Dieci ha raccontato a La Gazzetta dello Sport il suo sentimento, anche nei confronti del presidente, messo nel mirino un po' come tutti gli altri epurati dal club viola: "Pensavo che Rocco Commisso mi avrebbe contattato per spiegarmi il perché del divorzio. Se n'è lavato le mani, Barone mi ha spiegato che è stato Commisso a decidere tutto. Non pensate che avrei meritato una spiegazione da parte del presidente? Non pensate che avrei meritato un po' di rispetto? Lui ha più soldi di me ma avere più soldi non giustifica certi comportamenti. Cosa gli avrei voluto chiedere? Perché mi vuoi fuori dalla prima squadra? Che errori ho fatto? Commisso ha sbagliato a non avere fiducia in me. Lui ama dire che si è fatto dal nulla, anche io me ne sono andato di casa a 15 anni per cercare la mia strada. E, caro Rocco, io nella mia professione sono arrivato sul tetto del mondo, non dimenticarlo. Perché non mi ha chiamato? Non lo so, vi ricordate quante volte Commisso ha detto che era rimasto profondamente deluso dal fatto che Chiesa se ne era andato dalla Fiorentina senza salutare lui e la sua famiglia? Lo avrà ripetuto dieci, cento volte. Chiesa ha sbagliato ma anche Commisso ha ripetuto lo stesso grave errore con me".


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