E’ tutto, semplicemente, normale. E’ normale che Gaetano Castrovilli, 24 anni, possa aver avuto un peggioramento delle prestazioni dopo l’exploit iniziale. Che poi, a voler essere sinceri, il termine giusto per definire l’ultima stagione di Castrovilli sarebbe “discontinuità”. Una caratteristica che il grande giocatore, certo, non deve avere ma che al tempo stesso è tipica dei giovani.

Soprattutto quando, come nel caso di Castrovilli, si ritrovano al centro di una squadra che fa fatica nel gioco e nei risultati. Non disperiamoci allora se il numero 10 viola non ha saputo mantenersi ai livelli a cui ci aveva prematuramente abituato. Anche perché, in mezzo a tanto buio, qualche acuto l’abbiamo visto a dimostrazione che di talento ce n’è molto.

Per tirarlo fuori, però, non basta il solo Castrovilli. Ovviamente lui dovrà fare la maggior parte del lavoro, ma toccherà anche alla società e all’allenatore metterlo nelle condizioni di riuscirci. Ergo, una squadra competitiva e un gioco che ne esalti le caratteristiche. Perché se è vero che non può essere un singolo a fare la differenza, è vero anche che Castrovilli possiede delle giocate che possono cambiare le partite della Fiorentina.

Non facciamo l’errore di dimenticarci del suo talento, del fatto che questo potenzialmente può essere davvero un grande giocatore. A Firenze, spesso, la pazienza finisce subito ma stavolta bisognerà non avere fretta. Alla fine, potrebbe davvero valerne la pena.


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