Un post fiume da parte del giornalista Massimo Basile, che descrive così la situazione in casa Fiorentina, giunti alla sosta per il Mondiale:







"Vorrei che la proprietà della mia squadra la prossima volta non dicesse più: se perdo 500 milioni non finisco a fare il lavapiatti.

Ma: se fermano la mia Fiorentina, noi andremo in Europa.



Dichiariamo guerra in campo, sul mercato, non a parole per poi fare affari. Meno arroganza, meno amor proprio e più orgoglio viola.




Gonzalez intanto non va venduto: pensa al Mondiale? Ok, lo avevamo capito. Ma a gennaio non ci sarà il Mondiale. Mettergli contro la città non ci renderà più forti, autorizzerà il club a cedere un altro pezzo del mosaico. E' successo con Vlahovic e Torreira, non vorrei succedesse di nuovo. Io temo il mercato di gennaio in uscita più che sognare quello in entrata e so di non essere il solo.

Non guardatevi attorno, lo pensate anche voi.



Ma questo è un gran giorno per essere ottimisti perché può rappresentare un bivio.

Oggi anche il pareggio ci sarebbe stato stretto. Ma c'è un grosso ma:

l'arbitraggio ha sancito che non contiamo una mazza.



Qui la sfida si vince in campo.

Ma sul mercato, sparigliando le carte.


Dire continuamente che ha tanti soldi, non rende la proprietà più ricca. Lo diventa se farà della Fiorentina di nuovo una big. Qui negli Stati Uniti conoscono Firenze e la Fiorentina. Se chiedi chi è il proprietario, non lo conosce nessuno. Firenze e la Fiorentina. La Fiorentina e Firenze. Nel promo su Paramount con cui ogni partita viene presentata ci sono due immagini: Firenze. Non lui.

Dunque, calmi con il trattare la città come un posto di straccioni.




La proprietà difenda la Fiorentina con lo stesso orgoglio con cui rivendica i suoi patrimoni. Il club smetta di essere solo la vetrina di un miliardario e diventi l'espressione di un miliardario di successo. E i tifosi alzino l'asticella, perché se non saremo noi ad alzarla per primi, non lo farà nessuno.

A un certo punto hanno inquadrato due piccoli tifosi rossoneri che piangevano e ho pensato: e dai, avete visto più scudetti voi in dieci anni, di quanti ne abbia visti io in cinque decenni e uno lo avete appena vinto. Poi ho pensato: ma certo, i tifosi vogliono sognare sempre, vogliono vincere ed è ciò che rende una società grande. Nessuno dirà loro: allora tifa per il Real. Chi esulta per le plusvalenze della proprietà e vive nell'incubo Gubbio non difende la Fiorentina e mortifica se stesso. Perché se siamo passati da Gubbio a vincere ad Anfield è proprio perché, alla fine, siamo la Fiorentina e Firenze. Non dobbiamo più parlare di "parte sinistra" della classifica, o di "vivacchiare", non cediamo anche il terzo miglior giocatore viola delle ultime tre stagioni. Teniamo lui e gli mettiamo giocatori di livello per far capire che a Firenze si resta perché vogliamo vincere e vogliamo tornare a contare sul campo e a farci rispettare.



E basta con questa storia dello stadio privato come soluzione salvifica. Okay, conta, ma il calcio si fa con la competenza e con l'umiltà e quelle mancano da troppi anni, almeno sei. E' come se uno ci dicesse: se avessi una Ferrari ti porterei a Parigi, ma intanto non sa uscire dal garage con la Renault 4.




Oggi usciamo umiliati per come ci hanno trattato in campo, per come gli altri ci vedono, non per come ci hanno battuti. Ma questo è il momento di decidere se vogliamo crescere tutti insieme, o vogliamo accontentarci di fare da platea a un uomo che aveva tanti soldi prima di arrivare in Italia.



Ultima cosa. Dire che se perde 500 milioni non finirà a fare il lavapiatti, come se fosse l'ultimo dei lavori, è sbagliato per due motivi: primo perché non rende più forte la Fiorentina, ma alla fine umilia i tifosi e parla solo dell'ego del suo proprietario. E poi perché proprio lui che ha sempre ricordato, in modo lodevole, le umili origini e il piatto di spaghetti allo scoglio che gli venne dato da bambino, a Napoli, per sfamarlo, dovrebbe ricordare che dietro quel piatto c'era anche il lavoro oscuro e onesto di un lavapiatti".

















💬 Commenti