Il giorno del ritorno di Borja Valero alla Fiorentina è arrivato. D’altra parte lo spagnolo aveva sempre detto di voler chiudere la carriera a Firenze.

Ma un professionista sa anche che le cose possono cambiare. Che cambiano i dirigenti, i programmi, che, come scrive Benedetto Ferrara su La Repubblica di oggi "può arrivare chi preferirà un Cristoforo al posto tuo, o un Eysseric. Questione di gusti. Due cose sono certe: c’è un giocatore che è andato via perché non esisteva alternativa e anche un giocatore che è andato a guadagnare di più in una società più ricca e più ambiziosa. Cosa doveva fare? Ingiusto mettere il suo nome accanto a quello di coloro che hanno fatto di tutto per cambiare maglia. Borja si era accorto che qualcosa era cambiato quando la società non gli regalò una maglia speciale per le sue 200 partite con la maglia viola. Era una consuetudine. Invece niente. Diventò un segnale. Poi arrivò la conferma e allora addio".


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