L’ex giocatore della Fiorentina Mauro Bressan si è raccontato in una lunga intervista a Il Posticipo, in cui si è soffermato sull’esperienza in riva all’Arno.

Queste le sue parole: “La Fiorentina è stata la mia squadra più prestigiosa. Porto mister Trapattoni nel cuore, per me è stato determinante al Cagliari e alla Fiorentina dove mi ha portato nel 99'. Era un allenatore di grande equilibrio, nessuno sapeva gestire le situazioni come lui. Era un vincente. Sapeva come gestire il gruppo, relazionarsi con 20-25 ragazzi diversi era il suo mestiere”.

Bressan si sofferma poi sul gol in rovesciata segnato al Barcellona: “Sono passati vent'anni, ma se ne parla ancora. In quel momento non ho pensato di essere al Franchi davanti a 40mila spettatori contro il Barcellona in Champions. Se lo avessi pensato avrei colpito la palla di testa e l'avrei spazzata. In quel momento sono tornato un po' bambino. Mi sono sempre piaciute le acrobazie, mi fermavo spesso dopo l'allenamento per provarle. Mi sono concentrato su quel gesto. Ho avuto fortuna perché la palla è finita esattamente all'incrocio dei pali. Poi c'è stata l'apoteosi”.

A rendere quel gesto ancora più prestigioso è l’avversario, quel Barça pieno di stelle: “C'erano Pep Guardiola e Luis Enrique, Luis Figo e Rivaldo. Era un Barça strepitoso. Quel giorno Rivaldo ha fatto due gol, a fine partita mi ha guardato e mi ha chiesto se volessi scambiare la maglietta con lui: io mi sarei tenuto volentieri la mia, poi ho scelto di scambiarla. Quella serata è impressa nella memoria”.

Bressan si sofferma poi su Vlahovic: “Non ho mai visto un ragazzo della sua età con questa personalità, così in fiducia, così convinto dei suoi mezzi tecnici e atletici. È fortissimo e può diventare ancora più forte. Vlahovic è un giocatore moderno. Penso alla sua potenza e alla sua tecnica. Poi alla sua rapacità e alla sua fame in area di rigore. Sa tirare anche le punizioni e i calci di rigore. Un attaccante così ai miei tempi non c'era”.

Il momento più bello vissuto a Firenze? “Sono indimenticabili le partite in Champions e la vittoria della Coppa Italia, l'ultimo trofeo conquistato dalla società viola. Ricordo la festa dopo quel successo. Spero che la Fiorentina possa vincerne un altro al più presto, con il presidente Rocco Commisso è in buone mani”.

Chiosa finale su Cagliari-Fiorentina: “È una partita insidiosa. Il Cagliari ha ottenuto due vittorie, poi c'è stata la sconfitta di Roma immeritata. Le due vittorie precedenti hanno alzato il morale della squadra. Sarà un test probante, ma se gioca come ha fatto contro il Genoa vince. Dà spettacolo, è consapevole dei suoi mezzi, è bella da vedere. Oggi un tifoso sa di andare a vedere una bella gara quando c'è la Fiorentina. C'è identità: è merito di Vincenzo Italiano perché i calciatori lo scorso anno non avevano questa autostima".


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