Sono passati più di due giorni da Fiorentina-Inter andato in scena al Franchi. Due giorni in cui ci siamo dovuti sorbire le teorie più varie (e insulse) su ciò che è accaduto in campo. Ma soprattutto c'è toccato leggere tutto l'odio, il livore, lo stomachevole linguaggio di alcune decine di imbecilli travestiti da tifosi nerazzurri, che sui social hanno fatto capire al mondo intero quanto possa arrivare in basso il genere umano in certe circostanze.

Abbiamo sentito parlare anche l'amministratore delegato dell'Inter (ex Juventus) Beppe Marotta, ma solo ed esclusivamente sul rigore, il torto che avrebbero subito, "il danno irreparabile" commesso nei loro confronti dall'arbitro Rosario Abisso. Ma sui messaggi vergognosi all'indirizzo di Astori? Niente, nemmeno mezza parola. Evidentemente non erano degni di essere commentati da parte sua, né da parte di altri personaggi di spicco della società interista.

Piccolo passo indietro. Ad inizio dicembre, quando a Firenze apparvero alcune scritte contro Scirea e le vittime dell'Heysel, i Della Valle fecero subito pervenire la loro solidarietà alla vedova del calciatore e questo, ed è sempre bene sottolinearlo, nonostante nessuno abbia mai dimostrato che quelle stesse scritte, apparse in una zona dove di solito ci sono solo i tifosi ospiti, fossero state veramente scritte da personaggi riconducibili al mondo dei tifosi della Fiorentina.

Quanto ci vuole caro Marotta per chiedere scusa? Per dissociarsi da questi dissociati con il mondo? Quanto ci vuole per fare un gesto molto simbolico e poco pratico, ma che comunque può avere una grande valenza? Aspettiamo pazienti un segnale di vita contro chi ha cercato di giocare con la morte.


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