“I georadar hanno sentito qualcosa, forse dei muri. Se così fosse il progetto si adeguerà”: l’annuncio è dell’architetto Antonino Gandolfo, dirigente del settore Assetto del territorio del Comune di Bagno a Ripoli, ieri durante la riunione della commissione urbanistica per esaminare il progetto del centro sportivo della Fiorentina.

Nessun allarme, nessuna preoccupazione. Le apparecchiature, capaci si indagare il sottosuolo fino ad alcuni metri di profondità, hanno segnalato la presenza di “una traccia rettilinea”. Potrebbe trattarsi di un muro di delimitazione risalente all’antica centuriazione romana ma anche, più banalmente, di una tubazione. Certamente non si è in presenza di resti di ville o terme di epoca romana. Al momento non vi è certezza che possano essere resti di valore archeologico. Per questo saranno necessarie ulteriori indagini.



 

“Anche se fossero resti di interessa archeologico – spiega l’architetto Gandolfo – la progettazione esecutiva ne terrà conto, con qualche leggera modifica rispetto al piano presentato”. Modifica che non avrà alcuna ripercussione né sull’iter burocratico che il progetto deve seguire, né sui tempi di realizzazione. Già l’attuale progetto – come spiegò durante la presentazione pubblica, nello scorso novembre, l’architetto Casamonti – ha seguito nella disposizione dei campi di gioco i segni dell’antica centuriazione romana, considerando questo aspetto un ulteriore elemento di pregio per un centro sportivo che si candida ad essere un modello a livello internazionale.


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