Il nuovo stadio è la prima cosa di cui Rocco Commisso ha parlato subito dopo il suo arrivo della Fiorentina, promessa di mantenere Chiesa a parte. Il numero uno viola vede la costruzione di un nuovo impianto come un passaggio fondamentale per la crescita della società e per le ambizioni della stessa.


Parimenti tutti gli ultimi sindaci, da Domenici a Nardella, passando da Renzi, ci hanno tutti raccontato come fosse un asset importante per la città, al pari di aeroporto e Tav. Dunque lo stadio è una priorità, e come tale va trattato.


Su La Repubblica di oggi troviamo un editoriale in merito a questo argomento dove si sottolinea come Nardella la prossima settimana vedrà il ministro Franceschini e, tra le altre cose, gli parlerà anche del restyling del Franchi. Ottimo. "Il sindaco, al di là delle parole, ha l’obbligo di tornare da Roma con una sola certezza: o si può fare, o non si può fare. Firenze non può aspettare il tergiversare della politica" e "non è un dramma se il Franchi non si può ristrutturare, ce ne faremo una ragione. Ma almeno passeremo allo step successivo, alla progettazione di un nuovo impianto nell’area Mercafir".


Intanto Commisso ha detto chiaramente che vuole delle risposte. Ma non fra un anno, adesso. C’è un imprenditore che ha voglia di investire e c'è una città che attende delle risposte. Intanto però il numero uno della Fiorentina è stato chiaro su un punto: "Se devo aspettare dieci anni lo stadio non lo faccio".

💬 Commenti