E' stato encomiabile Beppe Iachini (almeno finché l'emergenza sanitaria glielo ha permesso), da calciatore ma anche da allenatore della Fiorentina e merita tutto l'affetto e la stima di questo mondo da parte dell'ambiente viola. La sua strada ha incrociato quella di Commisso però in qualità di "pompiere", in una situazione che si stava incendiando e con una squadra ad un passo dal baratro anche se solo a metà stagione. Nelle idee del patron c'era sicuramente un processo di crescita diverso, che magari del fondamentale contributo di Iachini non avrebbe avuto necessità, e che sognava forse un nome di stampo europeo per la panchina. Una questione nata da un errore, lo possiamo dire ma solo col senno di poi: quello di confermare Montella, del quale forse non si era proprio convinti al 100%.

Nel passato più o meno recente ci fu un'altra soluzione simile: il compianto Emiliano Mondonico fece da traghettatore per la Fiorentina in Serie B nel 2003/04 e lo fece talmente bene da trascinare la squadra da metà classifica alla Serie A. Poi arrivò la conferma dei Della Valle per la prima in massima serie ma l'idillio durò un paio di mesi, prima di arrivare ad un addio polemico che aprì il mini-dramma di quell'annata. Di fatto, sempre col senno di poi, anche lì la conferma per gratitudine fu un errore. Un errore che deve fare scuola e che sta costringendo e costringerà Commisso a delle riflessioni importanti sul buon Beppe Iachini.


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