L'ex centrocampista della Fiorentina ed ex selezionatore della nazionale brasiliana, Carlos Dunga, è stato intervistato dal Corriere dello Sport-Stadio. Lunga la sua disamina relativa all'attaccante Pedro, che è stata una meteora in viola prima di passare la Flamengo: "Più che poca pazienza, direi che ogni nuovo giocatore deve sempre essere posizionato in quella che è la sua zona di campo di pertinenza. Io sono convinto che ogni calciatore, quando cambia club, debba studiare a menadito la realtà in cui andrà a calarsi. Per esempio, in Italia, le marcature sono diverse, serve maggiore concentrazione rispetto al Brasile. Pedro è un attaccante fortissimo nel gioco aereo, ha fiuto per il gol, spesso se lo inventa quando meno te lo aspetti, ma non puoi metterlo dove vuoi te, perché poi non incide. E se non incide non va bene. Fiorentina ha mantenuto titolarità del cartellino? Pedro diventerà un grande attaccante. Non dimentichiamoci che è reduce da un grave infortunio al ginocchio. E' passato un anno e mezzo dal suo lungo stop, ma non si tratta di un'eternità. Verrà fuori, hanno fatto bene".

Dunga parla anche di Igor: "E' un giocatore molto giovane. In quella posizione i brasiliani come lui, sanno sfruttare molto bene la loro tecnica, ma per emergere in Italia e per provare a sognare una chiamata in Seleçao non basta, devi saper fare la differenza. Se, nel momento di maggiore difficoltà, quando sentirà piovere addosso critiche di ogni tipo, riuscirà a tirare su la testa, non lasciandosi schiacciare da niente, potrà ambire ai traguardi più importanti. Esattamente come Dalbert".


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