Si torna a parlare di Fiorentina, di famiglia Della Valle, di progetti futuri. Ci dicono che la società sia in vendita (cosa è che non è in vendita al giorno di oggi?), da otto anni, ad un prezzo alto, altissimo, sopra i trecento milioni, e che qualche trattativa ci sia stata. Subito arenata, perché lontana dalle cifre richieste.

Ci dicono anche che la cifra richiesta, apparentemente esagerata, diventerebbe ‘normale’ nel caso di accordo per la costruzione di un nuovo stadio a Firenze. E forse, davvero, il futuro viola e dei Della Valle in questa città ruota tutto attorno al nuovo impianto. Cedere la Fiorentina, ascoltare le proposte, con l’accordo per i primi mattoni da apporre, sarebbe tutta un’altra cosa. Soprattutto a livello economico. Ecco che, la telenovela delle telenovele, presto davvero potrebbe avere finalmente un epilogo. Quale? Lo vedremo nei prossimi mesi, speriamo da qui a Natale. Almeno questo è quello che trapela dal Comune di Firenze.

Intanto la Fiorentina, dal punto di vista tecnico, va. Anno per anno, con tanti prestiti, qualche diritto di riscatto inesercitabile, e giocatori che dopo una stagione in viola hanno raddoppiato, se non triplicato il proprio valore. Capitolo rinnovi: sono vere le difficoltà per Simeone, ma la sensazione è che presto sarà trovato un accordo che soddisfi entrambi le parti. Sembra vicino anche il ritocco dell’ingaggio per Biraghi, ormai nazionale italiano e corteggiato anche da club di valore. Su Milenkovic invece le sirene inglesi non sono più una novità: Manchester, Chelsea, Liverpool, tutte sembrano aver messo gli occhi sul giovane centrale viola, che per fisico e per temperamento sembrerebbe perfetto per la Premier League. Un po’ come accadde per Nastasic, conteranno soprattutto le offerte che saranno fatte al calciatore. E poi c’è Veretout, che piace tantissimo a Gattuso (forse anche perché lo ricorda un po’ per grinta e temperamento?) e al Milan del nuovo corso Maldini-Leonardo. Pioli, invece, rinnoverà. Anche se tutto è stato rimandato a Natale, alla pausa del campionato. Anche per vedere, da qui a quel giorno, se e quanto crescerà questa Fiorentina.

Da quest’anno la classifica è tornata a contare, sarà importante anche vedere il piazzamento, dopo che la proprietà in modo esplicito ha parlato di obiettivo Europa, di obiettivo settimo posto. Traguardo minimo, per una squadra giovanissima, ma di qualità. Dopo la sosta Cagliari, Torino, Roma e Frosinone, quattro partite veramente importanti prima dei nuovi impegni con le nazionali. Sette punti sembrano l’obiettivo minimo, nove sarebbero tanta roba. Sperando che anche fuori casa qualche punto cominci ad arrivare, per una Fiorentina che al momento è fortissima con le piccole e poco cinica con le grandi. Ma magari, davvero, è soltanto questione di tempo. Soprattutto in attacco dove, al di là di qualche critica verso i singoli, Chiesa, Pjaca e Simeone devono ancora crescere molto dal punto di vista del gioco di squadra, del fraseggio. Deve nascere un reparto, sulla carta molto forte, ma anche ancora si è visto poco. Cosa, al contrario, già accaduta in difesa, dove i meccanismi sembrano davvero vicini alla perfezione, almeno per gli obiettivi di questa squadra, nata per divertire, per sorprendere e per tornare in Europa.


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