La domanda era scivolosa. E scivolosa è stata, inevitabilmente, la risposta. “Se il campionato finisse adesso Iachini sarebbe ancora confermato come allenatore della Fiorentina?”. Risposta: “Se si fermasse sì”. Bravo il giornalista, onesto Commisso. Perché la risposta, oltre che ineccepibile, è stata anche giusta.

Se il campionato fosse interrotto definitivamente Iachini meriterebbe una conferma. Perché, ricordiamocelo bene, il giorno in cui è arrivato a Firenze un po’ tutti avevamo paura, tanta paura. Della Serie B, di una stagione che sembrava scivolare via nel peggior modo possibile. Poi, in pochissime settimane, è venuta fuori l’abilità del tecnico nel riuscire a tirare fuori la squadra da un burrone nel quale ormai si era infilata. Tattica, tecnica, tanto sudore e tanta fatica. Oggi la Fiorentina, a più di dieci giornate dalla fine, ha un piede e mezzo fuori dalla zona pericolosa. Ancora può ricaderci (per questo sarà bene ripartire subito nel modo giusto e fare più punti possibili per ipotecare la salvezza) ma sicuramente la strada sembra tracciata.

Ecco che, paradossalmente però, il futuro di Iachini non possiamo dire che sia ancora scritto. Le prossime partite, se ci saranno, qualcosa diranno. Per forza di cose. Ma nel calcio, appunto, tutto ormai diventa notizia, diventa titolone, diventa spunto di polemica. Anche in un momento come questo, dove forse, occorrerebbe cominciare un po’ tutti a ragionare in modo diverso. Ma siamo in pista e allora dobbiamo ballare. Ecco che, come detto, ancora il futuro del tecnico non è stato deciso. Anche se Iachini ha ancora un anno di contratto, anche se sta già pianificando (e lo ha fatto anche nella scorsa sessione di mercato) acquisti, cessioni, possibili rinforzi. E poi c’è Commisso e una proprietà che punta tanto, forse tutto, sul rapporto umano. Ricordiamo bene la fatica che è stata fatta nel mandare via Montella. Si è aspettato fino all’ultimo, gli sono state date tutte le possibilità, prima di decidere per l’esonero. Perché, per fortuna aggiungiamo noi, questi americani sono fatti così. E’ gente che lavora, è gente che si è guadagnata quello che ha, è gente che pretende ma che allo stesso tempo dà. E non tradisce.

Ci dovremo abituare a questo, anche a Firenze. Anche in una città dove spesso e volentieri si cambia idea in una settimana. A seconda dell’umore, dei risultati. Con loro non è e non sarà così. Se Iachini ci ha aiutato, ad uscire da un momento terribile, se Iachini ha ancora un anno di contratto, se Iachini continuerà a far bene (per questo i prossimi due mesi potrebbero comunque essere decisivi), rimarrà. Perché lo sport è anche questo. E’ anche un accordo, una stretta di mano, una firma su un contratto. Se tutti facessero così, anche nel calcio italiano, forse ci divertiremmo di più. E ci piacerebbe di più.


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