“Sembrava che giocassimo in casa stasera, c’era la nostra curva piena e gran parte della tribuna centrale. Inizia a crearsi questa identità e unione che porta a risultati come quelli di adesso”. Con queste parole il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè ha commentato l’esodo viola allo Zini di Cremona mercoledì sera per la semifinale di andata di Coppa Italia. Identità e unione, condito da un legame tra squadra e tifo sempre più acceso e stretto. Effetto collaterale delle vittorie.

Ci sono però alcuni elementi in squadra che si stanno dimostrando molto importanti nel rapporto con il tifo viola. In particolare giocatori come Dodo e Cabral, oltre a Biraghi, hanno fatto vedere quanto sia importante sentire il calore del pubblico di Firenze. Nell’ultima trasferta a Cremona, il terzino destro ha più volte incitato il pubblico presente nel settore ospiti e nei distinti aizzando la folla prima, durante e dopo la partita. Lo stesso ha fatto Cabral all’uscita dal campo, rivolgendosi alla curva viola. E poi l’esultanza al fischio finale, i salti e i balli sulle note di “Sarà perché ti amo” di alcuni giocatori viola. Cose che non si vedevano da tempo a Firenze, dove sotto l’aspetto calcistico è tornato a splendere il sole.

Dai 4000 dello Zini a un Franchi che tornerà a riempirsi in occasione della partita di sabato contro lo Spezia. Il tifo viola è “on fire”, come si dice in gergo, ed è facile aspettarsi un calore importate a Campo di Marte alla vigilia di Pasqua.

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