Un bel gol, un movimento da centravanti puro e una maledizione che continua: Pavoletti quando incontra la Fiorentina al Franchi va a segno. Lo aveva fatto alla 37esima giornata della scorsa stagione, dando la vittoria ai suoi, si è ripetuto ieri siglando il gol del pareggio, anticipando Pezzella e battendo Lafont in spaccata. Dalla parte opposta invece si è visto un Simeone in ombra, lontano dalla porta avversaria e bloccato da Pisacane nell'unico spunto di rilievo avuto nei novantanove minuti di Fiorentina-Cagliari.

A fine gara tanti mugolii sugli spalti per l'argentino e molti commenti, pungenti, sul tasto centravanti: "Ad attaccanti invertiti la Fiorentina avrebbe sicuramente vinto". Andando oltre questo tipo di commenti, di preoccupante c'è il fatto che Simeone, dopo la prima trasferta per gli impegni della nazionale argentina non è stato più lui. Niente gol, ma anche niente prestazioni. Un'involuzione della quale si è accorto anche Pioli ("Simeone e Pjaca possono dare certamente di più"), ma anche, in un certo senso, senza possibilità di risoluzione, perché dietro all'ex Genoa c'è solo il giovanissimo serbo Vlahovic come alternativa.


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