Si sa, dicembre è il mese dei regali. Per il Natale e il tour de force di festività che accompagnano verso il nuovo anno. In casa Fiorentina, Babbo Italiano quest’anno ha deciso di premiare tanti ragazzi che non potevano divertirsi con i loro coetanei. Ci stiamo riferendo ai vari Biagetti, Amatucci, Kayode, Favasuli, Distefano, aggregati in pianta stabile per queste amichevoli mentre il campionato Primavera è in pausa.

Non era né scontato né obbligato Italiano a portare con sé un gruppo così nutrito di classe 2004, in un periodo in cui, altrimenti, sarebbero rimasti a Firenze ad allenarsi con l’U19. Insieme a loro, anche la “chioccia” Bianco, in Prima Squadra da questa stagione, che dovrà dispensare consigli e incoraggiamenti per i suoi ex compagni nelle Giovanili.

A causa di alcuni infortuni, più o meno seri a seconda dei casi, e degli assenti dalle nazionali, Italiano ha deciso sin da subito (dal primo test contro l’Arezzo) di inserire nelle rotazioni ben cinque Primavera. Un regalo, si diceva, per i più meritevoli – e forse anche i più pronti – dopo la prima parte con mister Aquilani. Che non ne potrà essere più felice.

Tra questi, chi si è messo maggiormente in mostra è stato Lorenzo Amatucci, che ha giocato davanti alla difesa in alternanza proprio con Bianco. Entrambi hanno avuto il difficile compito di sopperire all’assenza di Amrabat, per non costringere l’allenatore a rivoluzionare troppo i suoi schemi durante queste amichevoli. Pure Kayode non ha affatto sfigurato grazie alla sua struttura che lo rende un osso duro anche per gli avversari del Professionismo. Per non parlare degli esterni di fascia Favasuli e Distefano, anche loro utili alla causa, così come Biagetti, che ha avuto un po’ meno spazio rispetto agli altri, ma solo per il ruolo delicato che ricopre.

Ora che i nazionali stanno rincasando, Italiano inizierà a socchiudere le porte per i fedelissimi di Aquilani, che dal canto loro, dovranno rientrare nell’ottica del raggiungimento dei playoff in Primavera. Queste occasioni, però, avranno sicuramente arricchito i propri bagagli, anche di trasferte fuoriporta come quelle della Romania o della Corsica. Un modo per assaggiare lo spogliatoio dei “grandi” e le dinamiche del calcio – seppur amichevole – dei professionisti.


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