In apertura della conferenza stampa di ieri, il direttore della comunicazione Alessandro Ferrari ha riepilogato le tappe perseguite dalla Fiorentina nell'iter di ricostruzione di un nuovo stadio:

"Il 29 agosto 2019 con Casamonti la società ha presentato in Sovrintendenza un progetto per il rifacimento dello stadio, dove venivano salvaguardate la torre di Maratona, le scale elicoidali e la tribuna, venivano abbattute le curve per avvicinarle al campo. La sovrintendenza il 10 ottobre ci ha fatto sapere che no nera favorevole all'abbattimento delle curve e il 23 ottobre Pessina disse che non si potevano fare lavori troppo importanti, al massimo un 30-40% del totale dei lavori.,

Da lì in poi il Comune ci ha portato alla Mercafir dicendo che era l'unica soluzione possibile, perché già con destinazione urbanistica, c'era un mercato da spostare e un'area da bonificare. La storia della Mercafir la ricordate tutti, ci sono stati gruppi di lavoro, carotaggi, fino ad arrivare al bando del Comune che vedeva una terza figura a indicare la cifra della base d'asta, intorno ai 25 milioni. Mancano poi lo sgombero, la bonifica, la Fiorentina non ha accettato di partecipare e il bando è andato deserto. Qui eravamo intanto ad aprile 2020.

Poi la Fiorentina inizia a cercare soluzioni fuori Firenze e si arriva a campi Bisenzio, la società si è messa a discutere con la proprietà trovando un'opzione per acquisto. Ovviamente servivano infrastrutture, uno svincolo, un'uscita autostradale, una strada più grande e la tramvia: la città metropolitana ha fatto sapere che no nera possibile tutto questo. Si torna allora al tema Franchi, ci viene presentata un'ipotesi per lo stadio Ridolfi per fare tribune nuove e in questo caso la Regione e le società di atletica hanno obiettato che sarebbe stato da lasciare all'atletica.

Dopodiché il 1 settembre 2020 si arriva al restyling del Franchi completamente a carico del Comune di Firenze, che era riuscito a ottenere finanziamento dal governo italiano e dall'Ue. Al momento l'Ue ha negato i 55 milioni, che con aumento dei costi sarebbero stati ricalcolati in 70: rimane la principale somma assegnata dal governo e la Fiorentina è a oggi in questa situazione".


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