Amo e adoro la mia squadra, la Fiorentina, e voglio essere libero di seguirla in ogni parte del mondo, anche quando è difficile e pericoloso. Voglio seguirla nei maggiori stadi d'Italia, perché io sono un uomo libero e perbene, nessuno deve negarmi la mia libertà, casomai ci sono organi che devono tutelarla. C'è chi deve difendermi dagli aggressori, deve impedire la violenza gratuita e la distruzione di proprietà private, macchine, negozi e beni pubblici. Se uno Stato non è capace di impedire che duecento persone mettano a ferro e a fuoco una città per futili motivi, lo Stato non esiste.

Io voglio seguire la mia squadra del cuore con la "mia libertà di libero cittadino", voglio amare la mia Fiorentina nei campi più sperduti del mondo e a maggior ragione nel mio Paese. Bene ha fatto la UEFA a difendere il diritto dei liberi cittadini europei di seguire le loro squadre di calcio. Male, invece molto male ha fatto lo stato italiano; a Napoli, servivano più agenti e carabinieri, sicuramente meglio pagati, servivano più arresti, servirebbero più condanne e richieste di risarcimento danni per disincentivare episodi simili in futuro. Lo Stato che non è in grado di fare giocare una partita di calcio, senza scontri tragici nei loro effetti che limitano la mia libertà di uomo tifoso e perbene, è uno Stato che non esiste.

La mia libertà inizia o finisce dove inizia o finisce quella degli altri. Lo Stato deve garantire libertà di pensiero e di movimento, vi domando: lo sta facendo?

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