I numeri della difesa viola sono più che buoni fin qui, con appena 8 reti subite in 10 partite, merito della retroguardia e dell'organizzazione data da Pioli. Merito anche però di Alban Lafont (e di Dragowski quando l'ha sostituito), per un lavoro che più di gruppo di così non si può. A inizio stagione Pezzella e Vitor Hugo sono stati pressoché perfetti, insieme con Milenkovic, aiutando il portierino francese a inserirsi: a Torino invece l'apporto è arrivato più dal numero uno che dai compagni, un po' imprecisi. L'ex Tolosa in particolare, sta denotando una personalità e un coraggio non banali e non scontati per un ragazzo di appena 19 anni; Neto ad esempio, ci mise un bel po' di tempo per acquisire coraggio nelle uscite, elemento che riscontriamo già invece in Lafont. Ecco quindi che se i centrali davanti a lui torneranno brillanti come a inizio stagione, la porta potrebbe essere davvero blindata.


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