“Chi non risica non rosica” recita il famoso proverbio di origine toscana, facilmente traducibile in “chi non rischia non ottiene nulla”, un’esortazione a “buttarsi”, a non essere eccessivamente prudenti o timorosi perché così facendo è difficile riuscire a ottenere qualcosa. La scelta di Pradè di puntare forte su Kokorin può essere riassunta così. 

Ma perché Il russo può essere un rischio? Sono tanti i fattori che, se analizzati a fondo, fanno storcere la bocca ai tifosi viola e non solo. Kokorin ha quasi 30 anni (il prossimo 19 marzo ndr) ed è nel pieno della sua maturità calcistica. Età in cui spesso un calciatore dà il meglio di sé, ma periodo nel quale ha più difficoltà ad adattarsi ad un calcio nuovo e diverso da quello russo. Certamente un ventenne è maggiormente predisposto alla mutazione, in campo e fuori. Poi c’è la lingua, così profondamente diversa, può essere un ostacolo nel suo periodo iniziale di ambientamento a Firenze, ma L’ex Spartak Mosca ha già rassicurato tutti che a breve inizierà un corso di lingua italiana. Tralasciando poi le vicende extra campo, che speriamo siano ormai acqua passata nella vita di Kokorin, ciò che preoccupa di più è la sua condizione fisica. Il calciatore nel marzo del 2018 riportò un grave infortunio, con la rottura dei legamenti del ginocchio destro, incidente che gli costò il mondiale in patria disputatosi in quella estate. Come da prassi sei mesi di stop, sperando anche in questo caso che l’integrità dell’attaccante non sarà un ulteriore grattacapo per la Fiorentina.



Di fatto Pradè è andato in “all in”, per usare un’espressione tipica del poker. Il diesse viola ha puntato tutte le sue fiches sull’attaccante classe 91’, scartando opzioni che, sulla carta, avrebbero potuto dar più garanzie a Prandelli almeno nell’immediato. Per fare un esempio, il Verona ha acquistato Lasagna dell’Udinese, attaccante navigato della nostra Serie A, subito pronto a scendere in campo dal 1’ con gli scaligeri. Il suo posto in bianconero lo prenderà Llorente, esperto centravanti che non ha bisogno di presentazioni. 

La Fiorentina invece ha messo in atto una strategia di mercato opposta, tutt’altro che scontata. Descrivere l’operazione Kokorin un “all in al buio” è sicuramente eccessivo, viste e considerate le referenze di Mancini Capello che hanno speso belle parole per l’attaccante russo, ma l’incognita sul giocatore c’è, la curiosità di vederlo all’opera ancora di più. Adesso la parola spetterà al campo, e molto probabilmente dal destino in viola di “Sasha” dipenderà anche il futuro di Pradè. Audentes fortuna iuvat (la fortuna aiuta gli audaci). 

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