De Gea: "Quando iniziai ero attaccante ed ero il capocannoniere della mia scuola. Poi mio padre voleva facessi il portiere seguendo le sue orme. Quel mancato passaggio al Real..."

David De Gea ha parlato anche del suo passato nell'intervista realizzata con Cronache di Spogliatoio. Gli inizi da attaccante, poi il cambio ruolo grazie al padre. E quell'operazione agli occhi che ha cambiato la storia.
Capocannoniere
“Ero il capocannoniere della mia scuola, giocavamo a calcetto perché eravamo piccoli. In quella squadra c’erano anche i miei due migliori amici fino a oggi, Javier e Felix. Mi piaceva giocare in attacco perché a quell’età prendi un sacco di gol e mi pesavano gli sguardi dei genitori in tribuna che davano sempre la colpa al portiere. Ma ero destinato a fare il portiere"
“Colpa” del padre
“Mio padre era portiere e lui voleva che facessi quel ruolo. Al momento di scegliere… non ho avuto grandi opzioni! Mi ha influenzato, certo, ma mi ha dato una grande mano per allenarmi nel cortile di casa. Durante le partite, anche se non c’era nessuno sugli spalti, lo trovavi sempre dietro la mia porta, da solo, che piovesse o ci fosse il sole”.
I problemi di vista
“A scuola il professore si accorse che avevo problemi nel vedere la lavagna. Mi mancavano diottrie e misi gli occhiali. Poi le lenti a contatto per giocare. Mi davano fastidio perché mi seccavano gli occhi durante le partite e soffrivo parecchio. Qualche anno fa mi sono operato con il laser, una meraviglia. Ma da ragazzo mi dava fastidio, avevo lenti apposite fatte su misura per andare in campo, più morbide, ma che davano comunque fastidio. Mi allenavo però senza lenti… allenavo il riflesso! E poi avevo una scusa se prendevo gol: ‘Sai, non ci vedo!’”.
Il mancato passaggio al Real Madrid
“A fine carriera parlerò di cos’è successo quel giorno. Alla fine non è successo e credo che quando accadono certe cose, ci sia un motivo: sono rimasto a Manchester e sono stato felicissimo. È casa mia e penso che sia andata bene così. Ci è andato Courtois, che aveva trovato spazio all’Atlético proprio grazie alla mia partenza. Ha fatto benissimo e sono felice per lui”.