Pioli-bis alla Fiorentina? Dubbi, nodi e tentativi di riforma (ancora in itinere). Sarà un'altra estate di cambiamenti?

La Fiorentina è ancora alla ricerca del nuovo allenatore, con i giorni che passano veloci e le altre squadre che si stanno “sistemando” nel mentre. L'obiettivo per la panchina sembra ormai dichiarato e risponde al nome di Stefano Pioli. L'ex tecnico gigliato, a Firenze dal 2017 al 2019, ha lasciato un bel segno nella piazza e i tifosi lo riaccoglierebbero di buon grado. Gli ostacoli, tuttavia, non mancano e non è detto che altri capovolgimenti non possano verificarsi nelle ore a venire.
N'è passata d'acqua sotto ai ponti dopo l'ultima volta…
Sicuramente a Firenze non tornerebbe lo stesso allenatore che si era dimesso negli ultimi mesi di gestione dei Della Valle. Il Franchi ritroverebbe un tecnico più maturo, più esperto ma soprattutto… più titolato. Dallo Scudetto con il Milan sono passati già tre anni, ma le esperienze in Champions League hanno fortificato il suo carattere. La società, per questo motivo, dovrebbe mettergli a disposizione una squadra di livello, competitiva su più fronti. Quella che partirà ad agosto per la Fiorentina sarà una delle Conference più alla portata (se così si può dire) e l'ambizione, tanto decantata dalla dirigenza, dovrà passare - ancora - da quella. Per non parlare della Coppa Italia, trofeo che con Palladino ha visto l'eliminazione al primo turno.

Le questioni ancora da risolvere
A Pioli manca il nostro paese, il calcio italiano. E la chiamata di Commisso lo ha coinvolto. Ovviamente, in caso di accordo raggiunto, al tecnico andrebbero date le classiche “rassicurazioni del caso”. Una conferma è arrivata a prescindere da chi sarà la guida tecnica, quella De Gea, che continuerà a difendere i pali viola. Ma i nodi legati a Kean e Gudmundsson dovranno essere sciolti quanto prima. Se la clausola dell'italiano scatterà a partire dal 1 luglio, il prestito dell'islandese scadrà il giorno prima. Ma la volontà della società è nota: chiedere al Grifone uno sconticino per il fantasista nordico. Così, sarebbero da chiarire le posizioni dei vari Cataldi, Dodo e compagnia cantante, tutti giocatori che hanno costituito l'ossatura della formazione palladiniana. Insomma, Pioli arriverebbe in un momento di piena transizione, anche se non di vera rivoluzione come quella dell'estate scorsa. Nel frattempo, la Curva Fiesole continua ad attaccare. Nel bersaglio ci è finito un'altra volta il direttore sportivo Pradè, il medium di continuità dell'era italoamericana… ma anche l'unico “sicuro del suo posto” in questo mare magnum di possibilità.