Il punto di partenza, per raccontare fedelmente la realtà, sono i fatti. Riprendiamo, dunque, le parole di qualche tempo fa del direttore generale della Fiorentina Joe Barone in merito ai futuri obiettivi del club: “All'interno abbiamo sempre degli obiettivi, ma poi bisogna trasmetterli sul campo. Alla Champions League ci stiamo lavorando e ci vogliamo arrivare, ma non posso e non voglio dire quando. Ci sono tante partite tra campionato e coppe, tanti avversari da affrontare. Ma è un obiettivo a cui vogliamo arrivare”.

Le ambizioni da captare

Nel lungo, sul futuro ancora lontano, il tifoso viola può farsi qualche aspettativa e cominciare a costruire il pensiero di un progetto per traguardi da raggiungere a lungo termine. Di stagione in stagione, per ora, il dg e il presidente Commisso non hanno ancora dichiarato un preciso obiettivo, rimanendo però su un mantra ripetitivo: “Fare meglio della scorsa stagione”. In ogni caso, sono parole che si prestano a una qualche ambizione.

Ma il campo racconta un'altra verità

Poi c'è il campo, da sempre il primo giudice, che racconta i risultati sportivi. Con Italiano, la Fiorentina sta vivendo un ciclo che ha portato a una risalita, per quanto tuttavia ancorata alla Conference League come miglior meta conseguita. Le ambizioni misurate tramite i fatti non riescono a rincorrere le belle parole che alimentano le speranze della piazza. Ne consegue un contesto non certo sulle soglie del disastro, ma sicuramente costretto a convivere con la discontinuità e con la frustrante sensazione di non poter superare un certo rendimento.

“Gli obiettivi devono essere trasmessi sul campo”

Lasciando stare le gestioni delle varie sessioni di mercato e l'interminabile cambio di posizioni sulla questione stadio, ciò che impressiona della gestione del club è la disconnessione con quanto si verifica sul campo. Una distanza che inevitabilmente si fa sentire. Perché le parole le porta via il vento e, alla fine, dipende sempre dal peso e dall'attenzione a loro attribuiti. Ma il desiderio di arrivare ai sogni di gloria raccontati, vista soprattutto l'attenzione nel non fare promesse troppo in grande, non è accompagnato da un modus operandi altrettanto adeguato per arrivarci. Eppure lo ha detto anche il dg Barone: gli obiettivi devono essere trasmessi sul campo.

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