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Lo Stefano Pioli che tornò a Firenze nel 2017 trovò un'aria da dismissione totale, con lo smontaggio dell'ultima Fiorentina di Paulo Sousa e dei vari interpreti che regalarono le ultime, vere, cavalcate di livello. Stavolta l'aria per Pioli dovrebbe essere diversa o quantomeno, non si parla di rinuncia a tutti i top ma anzi, anche di qualche mossa in più del previsto in entrata. 

Prima Dzeko, poi la mossa Fazzini e ora quella relativa a Viti: nomi più o meno di contorno con l'unico reale investimento che riguarda il classe 2003 per un Pioli che non avrà una rosa intera da veder costruire, come da tradizione viola quando parte il ritiro. Tre operazioni-lampo che vanno in controtendenza con le abitudini.

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