Gino Infantino. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com
Gino Infantino. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com

Procuratore e agente FIFA molto attivo in Sudamerica, Lorenzo De Santis a Lady Radio ha parlato dei possibili scenari in casa Fiorentina dopo la notizia dell'addio in dirigenza di Burdisso a fine stagione, per poi soffermarsi anche sulla situazione di Gino Infantino.

“Quanto accaduto negli ultimi mesi a Firenze ha imposto delle riflessioni e dei cambiamenti alla Fiorentina. Dopo la nomina a direttore generale di Ferrari i tifosi si chiedono come verrà ridisegnato l’organigramma viola. Logico che Burdisso abbia un contratto in scadenza e faccia le proprie valutazioni, qualora dovessero separarsi la strada dell’argentino e quella viola, sono convinto che la società avrà già individuato una figura simile per lavorare con Pradè. Serve capire che pieghe prenderà il mercato, a partire dall’allenatore”.

‘Burdisso ha aperto corsie preferenziali in Argentina’

“Le operazioni di Burdisso in viola? Il suo ruolo, oltre che di scouting e anticipo su certi nomi, riuscendoci a volte sì e altre meno, sia stato quello di creare relazioni importanti con le società argentine. Burdisso ha lavorato al Boca Juniors dopo averci giocato e la Fiorentina ha fatto operazioni anche col River Plate. È stato un giocatore di primis livello e dirigente in Argentina. Questo apre corsie preferenziali sulle operazioni e permette di guadagnare tempo. Mi risulta che il suo ruolo sia stato integrante per Beltran e Gonzalez ma anche nella scelta di Infantino".

‘Infantino non si è trovato nel calcio di Italiano ma in futuro…’

“Sono convinto che Infantino, una volta esaurito l’ambientamento potrà far vedere di essere in grado di dare una mano anche in Italia. La mia impressione su Infantino, che aveva trovato spazio a inizio stagione, è che non abbia trovato il giusto feeling in campo con l’allenatore. La storia del calcio è piena di calciatori che non si trovano con un tecnico ma poi col cambio in panchina le cose possono essere diverse. Macia? Ha fatto dello scouting il suo cavallo di battaglia e ha già lavorato con Pradè. Dal tipo di figura che si andrà ad introdurre si delineeranno meglio i campi di azione dei vari dirigenti e come interagiranno nell’ambito dell’area tecnica”.

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