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Per conoscere un parere illustre sulla delicata situazione in casa Fiorentina e sulle prospettive per il futuro di questa squadra, Fiorentinanews.com ha contattato in esclusiva Oreste Cinquini, ex dirigente viola.

Direttore, di questa Fiorentina fatta di prestiti chi si merita secondo lei la riconferma in viola per la prossima stagione?

“Partiamo dalle basi, abbiamo un Presidente appassionato che ha dimostrato in questi anni a Firenze di avere un grande attaccamento alla società e la città ha sempre difeso i suoi uomini. Dopo la scomparsa di Barone, Commisso ha dovuto riorganizzare la parte dirigenziale e non credo volesse che Italiano andasse via. Quest’anno, invece, ha confermato Palladino per tempo perché è lui che deve guidare il club nei prossimi anni e ricostruire un gruppo forte, secondo il Presidente. La dimostrazione di questo potere da parte del tecnico è data dal fatto che la società lo ha accontentato in tutto e per tutto, già dal suo arrivo a Firenze prendendo Colpani e lo stesso Kean. Sul centravanti io non pensavo sinceramente potesse esplodere così, mi cospargo il capo di cenere per questo. In ogni caso, da dove si riparte… Dal Presidente e dalle sue idee, ma soprattutto da un lavoro in simbiosi tra Palladino e tutto lo staff dirigenziale”.

Senza Europa come si possono trattenere in rosa giocatori come Kean, De Gea o lo stesso Dodô?

Dodô intanto è stato inserito da Ancelotti nelle pre-convocazioni del Brasile ed è richiesto da molte squadre. Kean può essere preso facilmente da squadre spagnole o inglesi con la clausola che ha, dove lo si trova un attaccante cosi prolifico a 50 milioni? Per De Gea il discorso è diverso, qui la società è stata davvero brava a scommettere su un portiere fermo da un anno che è tornato velocemente ai livelli di Manchester… l’avessero avuto quest’anno, allo United, al posto di Onana. Sarà un’estate calda per la società, l’unico problema già risolto è il riscatto di un giocatore di qualità come Gosens”.

Qual è l’ostacolo più grande del prossimo mercato estivo?

“In primis capire con l’allenatore chi tenere dei vari Colpani, Beltran, Gudmundsson, Fagioli e Adli per poi cercare di gestire al meglio tutti i prestiti che torneranno, molti dei quali trequartisti come Ikone e Sottil. La Fiorentina ha tantissimi buoni giocatori ma pochi di questi hanno fatto il vero salto che si sperava, l’emblema è proprio Sottil che in una squadra come il Milan non è emerso. Resta un giocatore normale, così come troppi che ci sono adesso in viola. Poi abbiamo il problema Comuzzo”.

In che senso il problema Comuzzo?

“Questo giocatore è forte ma la Fiorentina deve decidere cosa vuole fare con lui; in quel ruolo hai Ranieri, Pongracic e sei andato a prende Pablo Mari di fatto chiudendo lo spazio a Comuzzo che era ambito da molte squadre. Ora la Fiorentina deve decidere se investire ancora su di lui il prossimo anno oppure lasciarlo libero di andare a giocare in un’altra squadra”.

Qual è l’obiettivo della Fiorentina per il prossimo anno?

“Se, come probabilmente sarà, la Fiorentina non dovesse partecipare alla Conference nella prossima stagione, il vero obiettivo per la compagine di Palladino dovrà essere senza dubbio la qualificazione per l’Europa League partecipando alla Coppa Italia giocandola all’altezza. Ovviamente tutto passa dalla volontà che avrà il Presidente a livello di investimento sia economico che di persone”.

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