​​

Gosens Fiorentina
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Robin Gosens, esterno sinistro della Fiorentina, si è espresso ai microfoni di Sky Sport parlando del mondo Viola a 360 gradi, toccando tantissimi temi in vista della prossima stagione e ricordando quelle passate.

Sul ritiro e su mister Pioli

“Quest'anno è stato veramente un bell'inizio, sia al Viola Park che qui in Inghilterra. Dormendo lì, durante i ritiri non ho avuto molte possibilità di vedere la mia famiglia: per questo mi fermavo sempre 10 minuti dopo gli allenamenti per giocare coi miei figli. Tanti ragazzi sono venuti a vederci e questo ci fa molto piacere, ci danno carica ed entusiasmo, e ci danno la consapevolezza che ci aspetta una stagione molto importante: ci stiamo preparando nel migliore dei modi per questo. Col mister mi sono trovato subito bene, lui ama la comunicazione e questo per me è un modo di vivere che condivido e apprezzo. Mi fa sempre piacere sentire come stanno i ragazzi e come possiamo migliorare l'ambiente: per questo abbiamo avuto subito sintonia”.

Sulle dichiarazioni di Allegri sulla Champions

“Secondo me il mister quel cartello lo ha messo nel suo ufficio e non nello spogliatoio, ma subito dopo ci ha parlato di questa cosa e ci ha caricato, questo è vero. Coi giocatori che sono arrivati e partendo dalla stagione dell'anno scorso, io credo che abbiamo il potenziale di lottare per quei posti: naturalmente sappiamo di dover fare una stagione strepitosa, ma io vedo il lavoro quotidiano e so bene che, con la testa giusta e la voglia di crescere, possiamo toglierci soddisfazioni. Io lavoro per questo, ho avuto la fortuna di giocare la Champions e so quanto vale quella competizione per un calciatore e per una società: questo è solo uno stimolo per me”.

Sul papabile tridente di attacco Kean, Gudmundsson e Dzeko

“So bene che lì davanti abbiamo davanti gente che può fare la differenza per noi, e non solo loro tre. Ma sotto questo aspetto dobbiamo crescere: l'anno scorso abbiamo avuto un Kean strepitoso, ma è anche normale che un attaccante non segni per due o tre partite: allora ci deve essere qualcuno che segna al posto suo. Abbiamo avuto sfortuna con Gud per i suoi infortuni, ma ci ho parlato tantissimo e lo vedo molto concentrato e in gran forma, come così Fazzini e Dzeko: lui ci porta un'esperienza incredibile, cose che non puoi comprarti ma devi vivere. Ci sta dando veramente una grande mano”.

Sulla sua passione per la psicologia

“Io non mi vedo come allenatore dopo la carriera, ma come psicologo: ho studiato per questo e ho esperienza da professionista, credo che questo possa funzionare bene per dare una mano ai ragazzi. Ma come ho detto, la comunicazione è fondamentale: spesso si tende a insultare un calciatore quando gioca male senza sapere cosa c'è dietro, e diventa tutto più chiaro semplicemente chiedendogli 'come stai?'. Questo mi ha aiutato molto a gestire meglio le situazioni all'interno della squadra”.


💬 Commenti (2)