L'altalena di prestazioni della Fiorentina è la conseguenza del valore di una rosa costruita con poca qualità. 

Lo dicevamo nell’articolo scorso. Questa Fiorentina va a due marce. Quando gli avversari ti permettono di giocare, quando i tuoi big come Arthur, Bonaventura, Gonzalez, Belotti, girano a mille, accade che strapazzi la Lazio. Quando gli avversari si chiudono bene e i tuoi big (sempre gli stessi di prima) non riescono ad esprimersi al massimo, fai fatica (e che fatica) anche contro un Torino in dieci uomini. Al di là di chi c’è in panchina, della formazione che schieri o del modulo. La dimostrazione è stata esattamente questa. Stessa identica formazione schierata da Italiano, a distanza di una settimana dal match contro la Lazio e prestazione all’opposto. 

E' la qualità a mancare

Segno, appunto, che è la qualità a mancare, che i calciatori che hai sono buoni ma non certo campioni. E che, in quanto tali, alternano appunto le proprie prestazioni, non hanno la continuità dei grandi. Altrimenti Arthur sarebbe ancora alla Juventus, Belotti ancora alla Roma e Bonaventura ancora al Milan, tanto per estremizzare un concetto abbastanza chiaro. D’altronde, questi tre migliori (tolto Gonzalez che è un caso a parte ed è stato giustamente pagato molto), non sono costati praticamente niente ai viola. Due prestiti e un giocatore (Bonaventura), strappato (per fortuna lo diciamo, senza ironia, non ci fosse stato sarebbero stati problemi seri) a Salernitana e Monza qualche anno fa e per tanti a fine carriera. Insomma, inutile parlare di allenatori o di altro.

O commentare come ha fatto il ds viola Pradè a fine partita (sempre lui ci mette la faccia quando il risultato non arriva) così: “I punti persi vanno ripresi contro le big”. E chi lo ha detto? Come se questa rosa fosse nettamente superiore alll’ottavo posto che ha attualmente in classifica. Un modo per annacquare le cose, per cercare di distogliere l’attenzione, per spostare le responsabilità sempre verso altri: i calciatori? L’allenatore? 

Non si può chiedere di più a questa Fiorentina

La verità è che adesso contro Roma, Atalanta, Milan e Juventus (questo ci presenta il calendario), ogni punto in più che arriverà sarà guadagnato, perché il valore delle rose è nettamente diverso. Molto più ampia la forbice tra la Fiorentina e queste squadre che tra la stessa Fiorentina e il Torino di Juric, ad esempio. Basterebbe un po' di autocritica in più, senza alzare ogni anno quell’asticella che non va di pari passo con i calciatori acquisitati, con la voglia di migliorare tecnicamente la squadra. Questa Fiorentina è una buona squadra, alla quale però non si può chiedere molto di più, perché probabilmente sta già dando il massimo. Diciamocelo e ricordiamocelo ogni tanto.

Da oggi Italiano non va più messo in discussione, chi continuerà a farlo avrà scelto di non capire. Anche se temiamo che il futuro sia già segnato...
Da oggi Italiano non va più messo in discussione: noi la pensiamo così. Sono altri, casomai, a dover essere messi sul ...

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