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Il centrale croato della Fiorentina Marin Pongracic ha avuto modo anche di parlare di alcuni singoli: da Moise Kean ad Albert Gudmundsson, passando per lo stesso Stefano Pioli. Questo un estratto delle sue dichiarazioni a Radio Bruno: 

“Siamo una squadra forte, ma ancora ovviamente dovremo ancora crescere molto: questo perchè siamo una squadra molto giovane, ma con un buon potenziale. Il nostro augurio quest'anno, assieme allo staff e al  mister, è quello di crescere ancora e fare il passo per essere una squadra top in Italia. Vogliamo essere tra le prime cinque del campionato, ma sappiamo benissimo che non è una cosa facile da raggiungere. Se guardiamo a noi stessi e guardiamo partita dopo partita sono sicuro che possiamo fare grandi cose. Per il momento c'è un bel mix nello spogliatoio, ci sono giocatori di grande esperienza ma anche molti giovani, sono contento di essere qui”.

“L'impatto dell'arrivo di Pioli è sotto gli occhi di tutti”

Il croato ha sottolineato anche i cambiamenti con l’arrivo di Stefano Pioli in panchina: “L’impatto con il nuovo allenatore è stato buono. E’ un mister con grande esperienza, che ha avuto grande successo al Milan. Ha un suo stile di gioco, è bello quando tutti hanno le sue responsabilità: vogliamo mettere tutto in campo per giocare un buon calcio e vincere le partite. E’ un allenatore con tanta personalità ed autorità, e questo a me piace molto. Sappiamo tutti che ha lavorato con grandi giocatori, al Milan e in Arabia con Cristiano Ronaldo, oltre al fatto che è stato anche lui un calciatore. Siamo tutti contenti di averlo qua, io sono molto contento di lavorare con lui: voglio imparare tanto e crescere”.  

“Non ho mai visto un attaccante forte come Moise”

Un commento anche su Moise Kean: “Moise ha sempre tanta voglia e tanta rabbia, è un giocatore che ha caratteristiche fisiche che personalmente non ho visto spesso nella mia carriera: ho giocato anche in Germania, e ne ho visti tanti di attaccanti. ma lui è una cosa impressionante. I suoi cambi di direzione, i primi passi, è veloce sul lungo: dimostra di essere una punta forte, sempre pericolosa. Per me è una competizione di difenderlo in allenamento. Ma penso che anche per lui sia una competizione giocare contro di me, è una bella cosa perché si alza anche il livello”.

“Ho parlato con Gudmundsson, quest'anno può fare la differenza”

Qualche parola anche su Albert Gudmundsson: “Ci ho parlato tanto e ho sempre sperato che la Fiorentina lo tenesse. Lui voleva rimanere e so che ha avuto difficoltà, ma può fare la differenza. Spero solo che sarà in salute e con la testa giusta. Un professionista è uno che lavora, che si impegna, si sacrifica. E' intelligente anche sul campo, ci serve la sua qualità”. 

“Ho avuto molti infortuni, ma sono cose che ti fanno crescere”

Ha analizzato anche i problemi fisici avuti durante gli ultimi anni: “Tutti abbiamo alti e bassi. Io ne ho avuti tanti nella mia carriera, soprattutto in Germania. Questo ti fa crescere, ti fa essere più motivato e sicuro in te stesso. Sono convinto che la cosa più importante sia mantenere la passione e la voglia di dimostrare che vuoi essere sempre al top. Gli infortuni sono cose imprevedibili, e sopratutto non puoi cambiare le cose. Guardo sempre avanti e provo a pensare al recupero, queste sono le mie motivazioni".

“L'obiettivo della squadra è quello di fare bene: Champions e Conference League”

Ha poi concluso parlando degli obiettivi: “L’obiettivo della squadra è quello di far bene, è qualcosa di condiviso all’interno dello spogliatoio, e di raggiungere i nostri obiettivi: arrivare in Champions e vincere la Conference. Il mio obiettivo personalmente l'obiettivo è quello di alzare il livello, essere sano e giocare partite a un grande livello”.


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