I risultati vanno e vengono, i periodi di crisi ci sono per tutti, ma l'importante è avere sempre un barlume di speranza. Ai tempi di Montella e Paulo Sousa, quella speranza era rappresentata dal gioco che i due allenatori davano alla squadra, oltre che da alcuni elementi sempre capaci di inventare qualcosa col pallone tra i piedi (CuadradoRossi, Joaquin, Salah...). Oggi invece ciò che preoccupa è proprio questo: nessuno riesce a trovare anche il più piccolo elemento che possa far pensare al futuro con ottimismo. Il gioco non c'è, visto che la Fiorentina vive di fiammate e crea occasioni solo quando gli avversari sbagliano, e in più anche quel Federico Chiesa che finora aveva retto la baracca comincia a latitare. Certo la speranza è l'ultima a morire, ma di questo passo il futuro della Fiorentina rischia di diventare davvero buio.


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