Le intenzioni di Pioli sono piuttosto chiare, aldilà della permanenza o meno: quelle di confrontarsi con la sua società prima di prendere una qualsiasi decisione. Purtroppo la sensazione è quella di rivivere ancora una volta scenari già vissuti con Prandelli, Montella e Sousa; la convivenza con il portoghese in particolare è diventata un po' simbolo dell'esasperazione e dell'isteria con cui sono state gestite le separazioni in casa gigliata negli ultimi anni. E lo stesso neo tecnico del Bordeaux è stato indubbiamente quello che meno ha fatto per rimanere dalla parte della ragione, con una serie di comportamenti e decisioni a dir poco discutibili. Non ci aspettiamo certo una replica analoga da parte di Pioli, umanamente e caratterialmente molto diverso, ma intanto mettiamo le mani avanti, visto lo scoramento e l'opacità della Fiorentina nelle ultime due uscite. Del faccia a faccia o di eventuali scontri di vedute con la società ne prendiamo o ne prenderemo atto ma ciò che va evitato nella maniera più assoluta è proprio quella sorta di autolesionismo insopportabile.


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