Sulle pagine di calciomercato.com troviamo un interessante articolo di Carlo Pallavicino, una sorta di lettera a Diego Della Valle. Ve la proponiamo qui sotto:
“Gentile Diego Della Valle, tredici anni fa lei si è tirato fuori dalla gestione “attiva” della Fiorentina. Fu la vicenda di calciopoli a disamorarla da quello che era stato un travolgente colpo di fulmine con la maglia viola costellato di promozioni, investimenti e grandi progetti. Ha lasciato la gestione a un dipendente disdegnando definitivamente calcio, Firenze e Fiorentina. Intanto, la sua è diventata la più longeva tra tutte le proprietà nella storia viola senza che la squadra ottenesse alcuno dei traguardi auspicati. Naviga da tempo nella mediocrità e in un anonimato sconfortante sia per un uomo ambizioso come lei che per una piazza appassionata come quella fiorentina.
Non uno straccio di progetto calcistico, immobiliare, tanto meno un tentativo serio di rivalutazione dell’investimento iniziale con acquisti di qualità. Cosa le impedisce di provare a liberarsi una volta per tutte di una realtà fatta di delusioni, insulti e contestazioni fra l’altro per conto terzi visto appunto che lei non ne ha responsabilità diretta. Ha ancora un senso, se ma lo avesse avuto in questi ultimi anni, tenersi stretta questa Fiorentina? La sua sola colpa è aver mantenuto ancora oggi, dopo tredici anni, un funzionario inadeguato a far calcio. Se tanta persistenza e fedeltà potrebbero rappresentare perfino una nota di merito, nel suo caso, quello appunto di uno storico self made man industriale italiano, questa è colpa assai grave, e lei lo sa: non si sbagliano i propri collaboratori, o comunque non all’infinito. Con i mezzi, la solidità e l’affidabilità di un marchio per giunta italiano come Della Valle, secondo nel nostro calcio solo ad Agnelli, questo è un peccato mortale. Un’occasione persa ai limiti dell’autolesionismo. La sua ambiziosa Fiorentina avrebbe meritato dirigenti e risultati ben diversi. Tredici anni, dicevamo: tredici anni nei quali praticamente ogni collaboratore del suo indiscusso pretoriano Mario Cognigni ha finito per arrendersi all’evidenza.
Da Prandelli a Montella da Macia, Pradè a Paulo Sousa, tutti hanno provato a farla ragionare, a farle capire quanto poco bastasse per avere una Fiorentina finalmente all’altezza di Diego Della Valle. Nessuno è riuscito nell’impresa. E adesso? Pioli si aggiunge alla lista e l’agonia si rinnova. Fino a quando?”.
Oté, mi tocca essere d’accordo col Pallavicino.
Oltre ai della valle la colpa maggiore è di Corvino non sa prendere i giocator
Seba ma dici sempre *********, ma il cervello dove l’hai lasciato ? un commento a modo lo saprai fare porca miseria !
Se diego tiene ancora gnigni al suo posto sicuramente un motivo ci sará, il ruolo del contabile è molto delicato, come quello del dottore che conosce le patologie dei suoi pazienti, intimamente fusi nel bene …..e nel male ! , diventa pertanto molto difficile e scomodo liberarsi di uno che sa anche quanti peli hai sul sedere e come ti sono cresciuti. Stesso discorso per panzaleo , penso ci siá dell’altro dietro, meglio tenerseli a pago vnd che farli parlare !
Non lo stimo per la gestione del caso Montolivo, in questo caso però sottoscrivo tutto quello che dice
Pallavicino posa il fiasco basta vino…
Pallavicino ho avuto occasione di conoscerlo qualche anno fa, quando lavorava in una radio cittadina.
Persona sicuramente arguta, nonché portatore sano di ironia.
Nn a caso era nella redazione de “Il brivido sportivo”, quello vero, ai tempi del mitico “meglio secondo che ladri”, chi nn è più giovanissimo, ricorderà.
Mi sento di escludere che nn sia tifoso.
Certo la vicenda Montolivo gli ha nuociuto, vedo che a qualcuno nn è ancora andato giù, ma è tutta questione di punti di vista. C’è un altro procuratore che va per la maggiore, che pur avendo portato via a parametro zero un suo giocatore da quella Fiorentina che sarebbe fallita solo un paio di anni dopo, viene ad oggi idolatrato da molti come tifosone vero.
Penso che il mestiere di procuratore mal si concili con quello di tifoso/opinionista, ma ogni uno fa come crede e nel caso specifico di Pallavicino, nn credo che il fatto di essere anche un procuratore lo porti a parlare di Fiorentina in funzione di ciò che conviene a lui.
Sul suo collega di cui sopra invece, nn sarei così sicuro.
… ancora non avete capito che nin e’ piu’ disposto a cacciare il grano.? per cui, si devono arrangiare con l’autofinanziamento. lo ha detto da tempo e lo sta facendo… se poi sbuca l’acquirente facoltoso molla tutto , ma deve ancora farsi vivo…. per cui e’ inutile arrabbiarsi tanto
Cognigni è un dipendente che si prende troppe libertà. Sembra che goda a creare scompiglio e ne ha creati spesso e volentieri. O si torna a far calcio seriamente oppure basta così.