Ospite a Radio Bruno, il tecnico viola Stefano Pioli si racconta soprattutto per quanto concerne l'extra campo della sua avventura da allenatore: "Firenze l’ho ritrovata molto simile anche se la vivo molto più ora da allenatore, lavoro di più ma riesco a godermela. Avevo già mia figlia Carlotta mentre Gianmarco è nato proprio qui a Firenze, per il resto mi riposavo molto quando ero calciatore perché non ero molto dotato fisicamente. Sapevo stare bene in campo, ero nato come centrocampista e poi trasformato in difensore; non era il calcio di oggi dove si chiede la costruzione ai difensori, mi sarebbe piaciuto giocare oggi. A livello di calciatore ho ricevuto quello che ho meritato, l’infortunio che ho avuto a Perugia interruppe la mia crescita, impedendomi di giocare la finale di Coppa Uefa e poi non tornai come prima. La fase difensiva di oggi? Quando non si prendono gol si danno molti meriti ai difensori così come le colpe quando si subisce; è un lavoro di squadra in realtà, è chiaro che se centrocampisti e attaccanti fanno arrivare palloni sporchi è più facile. Il mio miglior allenatore? In assoluto il migliore è Guardiola per me, mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui. Tempo libero? Io lavoro tanto, sto al centro sportivo dalle 8 della mattina fin verso alle 6 di pomeriggio, poi però stacco e riesco a farlo bene, mi piace talvolta anche stare da solo. Sorprese da Firenze? All'inizio ho ritrovato quella passione che mi aspettavo, che però era un po' nascosta e non fiorita totalmente. Ora rivedo la passione che mi ricordavo della Firenze di quando ero calciatore, il famoso tragitto tra gli spogliatoi e i campini".


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