Dici Sudamerica e pensi anche a Nicolas Burdisso, appena entrato a far parte della dirigenza della Fiorentina. Di quello che sarà il suo ruolo e dell'apporto che potrà dare alla causa viola, la redazione di Fiorentinanews.com ha parlato con il giornalista ed esperto di calcio sudamericano Carlo Pizzigoni:

Cosa pensa dell'arrivo di Burdisso in società? Quella formata da lui e Pradè può essere una coppia vincente sul mercato?

"Conosco Burdisso, l’ho intervistato recentemente per il mio libro su Bielsa. Ogni volta che lo sento mi sembra una persona di grande spessore e competenza, di conoscenza profonda del calcio. Il suo è un modo giusto di approcciare al calcio nel 2021, conosce gli allenatori, come si gioca nelle varie parti del mondo. Nelle interviste che gli ho fatto mi ha parlato anche di tattica, a dimostrazione che sa come consegnare agli allenatori i giocatori giusti. Vediamo come si svilupperà il suo ruolo nella Fiorentina, ma come persona e come competenze non ho alcun dubbio su di lui, è uno che non si accontenta mai e che va sempre a vedere e studiare le partite".

Con l’arrivo di Burdisso le mire della Fiorentina si spostano anche in Sudamerica: c’è qualche giocatore in particolare che secondo lei può fare al caso dei viola?

"Fare nomi è difficile perché ci sono tantissimi giocatori ottimi in Sudamerica, è un ambiente che produce grandi talenti. Ho seguito tanti campionati giovanili là, l’Ajax ad esempio fa molto scouting in quegli ambienti (ricorda quando prese Suarez, ndr). Ma ormai anche il City e altri grandi club guardano al Sudamerica, non solo il classico Brasile ma anche Colombia ed Ecuador sono Paesi che sfornano giocatori per tutti i ruoli, per tutti i gusti e di tutti i prezzi".

Un'ultima battuta sulla questione allenatore: prima la bufera Gattuso, ora l'arrivo di Italiano. Che idea si è fatto della vicenda?

"Non ho capito esattamente cosa è successo, di sicuro trovare un tecnico era diventata un'urgenza e quindi ben venga la chiusura con Italiano. In ogni caso io ricordo la Fiorentina come una squadra importante, la prima italiana a fare una finale di Champions, per cui i viola devono tornare a quel livello. In passato la Fiorentina era sperimentazione, proposta, e questa è la direzione che bisogna seguire. Spero che Italiano riesca a riportare in alto la Fiorentina, dove merita di stare e dove non è stata negli ultimi anni. Visto che in Italia abbiamo un modello come l’Atalanta, perché non seguirlo? L’obiettivo deve essere quello, competere con i più grandi pur non facendo parte di quella dimensione a livello economico. Investimenti giusti, giocatori funzionali e tanta ambizione sono gli ingredienti che servono".


💬 Commenti